LibriAmo a cura di Renata Grifa
“Ti manca qualche rotella” era un’espressione che a Spooner era sempre piaciuta, dalla prima volta che l’aveva sentita, ancora a Vincent Heights. Da bambino lo attraeva l’immagine di una testa piena di rotelle, come un flipper, e in seguito, dopo aver avuto modo di guardarsi un po’ intorno e di parlare con qualche psicologo, l’espressione gli pareva esattamente nel registro giusto quando si parlava di salute mentale.
Pete Dexter
Spooner! O che simpatica canaglia.
È questa la prima idea che salta alla mente quando si ha tra le mani la copertina di questo romanzo. Un bambinetto in calzoni corti e la faccia un po’ furbetta capace di combinarne di tutti i colori.
Ed è proprio così che sarà questo racconto.
Nato in un paese sperduto della Georgia, unico sopravvissuto di un parto gemellare, Warren Withlow Spooner inizia subito la propria esistenza in modo problematico, subito ingranaggio difettoso di una società perfetta e inattaccabile, e così continuerà ad essere nel corso della sua infanzia e della sua intera vita, così, sempre con una rotella fuori posto, sempre come se fosse fuori dal mondo.
Non sarà un bambino facile il nostro Spooner (attenzione il protagonista non ha nulla di patologicamente fuori posto), ma è impossibile non sorridere e addolcirsi a tutte quelle marachelle che farebbero indemoniare anche un santo: lo smalto al cagnolino, la pipì nelle scarpe dei vicini, sedere (s)comodamente dentro un formicaio ed essere cacciato dall’asilo perché “sessualmente inadatto”! Ma come un bambino di soli 5 anni?
Episodi che sono un susseguirsi di vita vera e allo stesso tempo surreale, che altro non fanno che riflettere una società, quella Americana degli anni ’50, dove ognuno deve recitare una parte e se va “fuori copione” sembra quasi inavvertitamente rivelare ciò che non si dovrebbe, ovvero che la perfezione in fin dei conti risiede altrove e che ognuno vive la propria normalità così come la vita gliela offre.
Leggendo le pagine di questo romanzo sembra di essere catapultati in uno di quei film americani dalle luci soffuse, con il linoleum per terra, la cucina con una montagna di piatti da lavare e dei personaggi assolutamente pazzeschi.
Sì, perché sono tanti i personaggi che si avvicendano intorno al protagonista Spooner, tutti che sembrano voler marcare una linea di distanza da questo personaggio così strano ma che finiranno inevitabilmente per farci fare il tifo per lui.
Ed è quasi un romanzo di formazione quello che alla fine andremo a leggere, saremo al fianco di Spooner dalla sua nascita fino all’età adulta, lo vedremo affrontare prove difficili, ma anche darci delle lezioni di vita che mai ci si aspetta da “uno come lui”.
Attraverso la vita del protagonista e di tutti i personaggi che lo affiancano (menzione per Coleman unico affetto stabile che sembri davvero amare Spooner per quello che è) l’autore, Pete Dexter mette in luce decenni di vita americana che spesso si vogliono rappresentare come i migliori che ci siano stati.
Con ironia e tenerezza Spooner affronterà la sua vita con quel pizzico di leggerezza scambiato per superficialità che in fondo va bene così, dopotutto tutti ci siamo sentiti dire almeno una volta nella vita che “è bravo ma non si applica” eppure siamo qui, ce l’abbiamo fatta lo stesso.