Aldo Placentino: “Avere un campo e non poter giocare è come andare in chiesa e non poter pregare”
Continua a tenere banco la situazione dello stadio ‘Antonio Massa’. A sbottare questa volta è Aldo Placentino, agente FIFA e storico allenatore e dirigente del S.Onofrio Calcio.
Sul banco degli imputati come sempre le sempre più precarie condizioni del manto erboso (?), ridotto ormai da mesi ad un acquitrino di terra e fango, dove tutto si può fare fuorché giocare a calcio. La rabbia del giovane avvocato sangiovannese è esplosa domenica scorsa dopo l’ennesimo rinvio di una gara dei campionati giovanili del S.Onofrio: “Siamo enormemente danneggiati da questa situazione: rischiamo seriamente di compromettere la stagione per colpa di questo campo che non permette di giocare nessuna partita. Anche in condizioni di sereno, ogni arbitro decreta l’impraticabilità del campo. Sono svariate domeniche che non disputiamo una partita regolarmente tra le mura amiche: un danno enorme se si pensa che stiamo lottando per la salvezza e le nostre dirette concorrenti stanno prendendo il largo in classifica. E’ una vergogna, una situazione insostenibile”.
Placentino ne ha per tutti: “Chiedo all’Amministrazione perché non è possibile giocare sul campo B? I lavori dovevano essere terminati da mesi con la posa di un fantomatico manto sintetico. In questo modo stanno creando un danno enorme a tutte le società cittadine che non possono allenarsi durante la settimana e non possono giocare alla domenica. A che gioco stiamo giocando?, tuona Placentino che rincara la dose: “Siamo lo zimbello della provincia: tutti i paesi del circondario hanno impianti nuovi, efficienti e funzionanti con il manto sintetico, basti pensare a San Marco, San Severo, Monte e tanti altri. Noi abbiamo una palude adibita a campo di calcio, una vera vergogna che va avanti da anni. Non ne possiamo più, le società sangiovannesi sono stufe”.
Una situazione assurda e paradossale per la quale non si intravede una via di uscita: “E’ giusto preservare il campo A in quanto ci sono due squadre che stanno disputando i campionati di Promozione e II categoria, ma è giusto anche che le società giovanili possano concludere degnamente la loro stagione senza essere costretti ad emigrare alla ricerca di un campo sportivo disponibile per effettuare gli incontri ufficiali. Inoltre le condizioni del campo danneggiano oltremodo le nostre squadre, basti vedere la sconfitta di domenica del San Giovanni dove non era possibile effettuare neanche due passaggi di fila. Così è difficile raggiungere il traguardo della salvezza, soprattutto se si pensa che in casa una squadra dovrebbe essere avvantaggiata. Qui invece succede il contrario”.
Oltre al manto erboso il dirigente sangiovannese se la prende anche con i lavori di adeguamento della tribuna centrale dello stadio “Massa”: “A cosa serve spendere 6.000 euro per rifare le rampe con i gradoni in granito? Neanche a San Siro ci sono gradoni fatti di un materiale si pregiato ma totalmente inadatto per uno stadio. Inoltre sono anche pericolosi perché sporgenti e scivolosi. Quei soldi potevano essere utilizzati per dare una rizollatura al manto erboso, sicuramente ne avremmo tratto maggiori benefici”, commenta amareggiato Placentino che conclude: “Evidentemente a San Giovanni non c’è la volontà di rilanciare lo sport. Una città sorda e muta, totalmente indifferente alle problematiche del movimento calcistico cittadino. Quel calcio che dovrebbe rappresentare il principale veicolo di riscatto sociale della nostra amata città, così come successo alla vicina San Marco che dopo anni di oblio ha visto esplodere nuovamente la passione per il pallone grazi al nuovo stadio, alla passione dei suoi cittadini e alla seria programmazione messa in atto dalle istituzioni e dalle società sportive”.
Giovanni Canistro
Caro Aldo la colpa va’ ricercata nell’assoluta incapacità ammistrativa e tecnica di questo paese. Sarebbe bastato effettuare un altro dipo di progetto per il campo b, magari con la consulenza delle società cittadine, per arrivare ad un accordo che avrebbe permesso la realizzazione di un campo regolamentare.
Purtroppo dobbiamo rassegnarci ad essere derisi e mal visti quando andiamo ospiti nelle altre strutture, come dici tu basterebbe risparmiare su tanti soldi sprecati in amministrazione per dotare questo paese di un campo sportivo degno di questo nome.
Giovanni Canistro