Dall’esperienza di un blogger… ad un racconto di fantasia
Dal blog di un giovane napoletano: “Sui periodici ritorni in Italia di chi vive all’estero c’è molto da dire. Quando ci si abitua ad altri stili di vita, migliori o peggiori che siano, si adotta automaticamente una nuova chiave di lettura dello stile di vita e delle abitudini della società italiana, soprattutto si notano cose anomale, buffe, strane o anche profondamente sbagliate che prima erano mimetizzate tra tutto ciò che si dava per scontato.
C’è una cosa che però mi colpisce ogni volta con tale intensità da causarmi quasi uno spaesamento, e che mi fa stupire di come potessi darla per scontata quando non avevo esperienza di vita all’estero: la totale strafottenza con cui le forze dell’ordine disattendono le regole del codice stradale in maniera anche grave pur essendo in semplice pattugliamento e non in emergenza. Ci ho riflettuto quando oggi, a Napoli, ho dovuto inchiodare per evitare due moto della polizia che scendevano contromano da piazza Mancini, col rischio che qualcuno mi venisse addosso.
Lo fanno sempre, lo fanno tutte le forze dell’ordine di qualsiasi arma, lo fanno coloro i quali dovrebbero dare l’esempio. Ignorano semafori, attraversamenti pedonali, sensi unici e divieti di sosta con facilità, noncuranza e arroganza che in qualsiasi altro paese sono impensabili. È un comportamento grave, e da un punto di vista non italiano appare schifosamente incivile. E provate un po’ a richiamare all’ordine questi ********** in divisa (come altro definirli?), anche solo con uno sguardo indignato: vi trovereste nei guai.
In Germania spendo fiato ed energie per contrastare l’idea di popolo incivile che i tedeschi hanno degli italiani, e lo faccio con la convinzione di essere dalla parte della ragione. Poi a un tedesco basta passare un fine settimana in Italia e osservare un fenomeno del genere per avere ragione di ridere di quello che dico. Ogni ritorno in Italia mi dà un motivo per pensare: ma chi c**** me lo fa fare?” (http://totentanz.wordpress.com/)
Questa invece è una “fiaba fantastica” mignon, liberamente ispirata dal sopracitato blogger:
“In un paese che si fa chiamare città, ove la cultura della legalità ma soprattutto del senso civico di un po’ di cittadini (fortunatamente non di tutti) spesso stride con i titoli ed i proclami di cui si fregia istituzionalmente il comune, succede che l’esempio spesso viene meno proprio da parte di chi ha il dovere di vigilare sulla sicurezza dei cittadini.
Accade, in quel paese (ormai diremmo con consolidata consuetudine) che un’auto delle forze dell’ordine in ordinario pattugliamento del territorio attraversi il corso principale contromano, pur in assenza di alcuna emergenza; questo, è ovvio, agli occhi dei cittadini giunge come un abuso di potere.
Una “sosta”, in tale ordinario servizio, è d’obbligo: un caffè al centrale bar del paese non può mancare e, non di rado vi si nota lo sportello della macchina aperto, già pronto, così, per far scattare gli operatori in caso di vera emergenza!!!”
Beh, qualcuno si chiederà: ma dov’è il racconto fantastico?
Un attimo ed arriva:
“Succede che in uno di questi pattugliamenti “tipo”, i 2 tutori della legalità escono dal centrale bar del paese (con ancora ai lati delle labbra i residui del cappuccino da poco preso), notano un giovane intento a scaricare qualcosa da un’auto da pochi minuti ferma sul corso (non in contromano però), e lo multano per aver trasgredito al divieto di transito per i veicoli.
A nulla sono valse le giustificazioni del ragazzo che, abitando proprio su quel corso, quel giorno aveva effettiva esigenza di avvicinarsi con l’auto all’abitazione. Ha violato le regole, e ha dovuto pagare!
I solerti accertatori a quel punto soddisfatti di aver svolto in maniera integerrima il proprio lavoro, sono ripartiti, sempre contromano, per continuare il loro servizio di controllo del territorio”.
La morale? Ciascuno la tiri da sé…
Ovviamente questo è solo un racconto di pura fantasia, ogni riferimento e associazione a fatti, persone e luoghi e puramente casuale.
gp