Considerazioni
Comincio col dire che questa non è una notizia ma una opinione. E visto che spesso veniamo accusati dai navigatori anche delle più piccole “sviste”, prima di cominciare a raccontare quanto accaduto ieri, mi premeva sottolinearlo.
Ieri a Bari presso il lussuoso hotel Palace di Via Vittorio Emanuele si è tenuto un convegno sulle strategie per la valorizzazione economica dello spettacolo dal vivo.
L’incontro era il risultato di due intensi giorni di seminario che vedeva confrontarsi realtà internazionali sul tema dell’organizzazione spettacolo dal vivo dove si è parlato soprattutto degli sviluppi nella Regione Puglia.
Naturalmente il tema verteva fondamentalmente sull’aspetto economico. Tra le prima domande del pubblico così desideroso di ricevere risposte su di un tema tanto interessante ma che viene poco finanziato, quella più interessante è stata: “Voglio fare spettacolo ma dove trovo i soldi? Come pago gli attori, i musicisti, i protagonisti se non ci sono mai fondi e se non c’è interesse?” E’ vero, lo spettacolo dal vivo a volte sembra nemmeno più esistere o comunque viene relegato e poco considerato.
Tralascerò tutte le informazioni venute fuori dal convegno perché ci vorrebbe un articolo di almeno 15 pagine (e non ci sarebbe tempo).
Le considerazioni sono altre. All’incontro erano presenti esponenti dell’Unione Europea, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Puglia, dei Teatri Pugliesi e infine c’erano professori universitari a livello internazionale. Si è parlato della musica emergente, di fare spettacolo nelle strade, di formare.
Era chiara la voglia di fare, c’erano tutti buoni propositi, gli stessi che infelicemente si vanno a scontrare con la nostra piccola realtà dove si ha paura di venir fuori, dove non si lotta abbastanza. E’ vero, i giovani oggi sono figli di un presente comodo e facile. Ma è questo il prezzo da pagare per questo benessere? E’ avvilente. Vogliamo fare spettacolo? Vogliamo fare cultura? Svegliamoci!
Noi, dal basso, mettiamo a disposizione le nostre capacità. Senza nulla in cambio, se non una rivoluzione, un cambiamento.
Alla persona che sul guestbook scrive: “c’è sempre meno gente che scrive su questo portale”, la cosa non dovrebbe essere riferita ai gestori (infatti non ce ne preoccupiamo minimamente), bensì ai cittadini.
Il portale non ha fini di lucro pertanto non ha come interesse quello di far registrare più persone possibili, ma di dare la possibilità di interagire, scambiare, confrontarsi. Se questo non accade l’errore è riconducibile a chi si rintana nelle proprie case e non cerca di migliorarsi e di venir fuori.
Il motto dovrebbe essere “facciamoci sentire!” e invece, a quanto pare, è “io mi faccio i fatti miei, quindi vedetevela voi”.