Protesta a Montecitorio dei futuri camici bianchi
Come preannunciato, si è tenuta ieri a Roma la protesta indetta da Sigm e ederspecializzandi e animata da studenti di medicina, dottorandi, assistenti di ricerca e specializzandi riunitisi da ogni arte di Italia a Piazza Montecitorio per protestare contro l’ulteriore tassazione prevista dal DLL N.16/2012.
Molti i giovani medici accorsi anche dal Policlinico di Bari e dalla apitanata per manifestare, come è avvenuto in questi giorni in molte città taliane, contro quel comma ggiuntivo contenuto nel decreto ”Cresci Italia” con il quale si equiparano le borse di studio superiori agli 11.500 euro nnui ai redditi da lavoro dipendente, con conseguente imposizione Irpef. Il risultato è una riduzione di circa 300 euro mensili del compenso economico del edico in formazione specialistica, rendendo la borsa di poco superiore ai 1000 euro, al netto delle spese. Il pericolo sembra scampato, come hanno raccontato alcuni medici specializzandi del Policlinico di Bari raggiunti telefonicamente a Roma da Il Mattino di Foggia che chiariscono: «Abbiamo saputo che il provvedimento è il frutto di un emendamento scritto da due senatori dell’Svp (Partito Popolare Sudtirolese), Helga Thaler Ausserhofer e Manfred Pinger, e risponde alla finalità di eliminare le differenze tra le borse di studio di dottorandi e specializzandi, dei medici in formazione specialistica e dei corsisti in medicina generale fino ad allora non tassate, e altre del mondo sanitario che ammontano a 7-800 euro, soggette a tassazione.
Il tetto degli 11.500 euro, al di sotto del quale l’esenzione era ancora valida, è stato introdotto da Mario Baldassarri, presidente della commissione Finanze del Senato, ma i redditi al di sopra di quella cifra dovevano essere tassati, come deciso dai due senatori. Il testo del ddl è arrivato alla Camera e abbiamo deciso di protestare contro una norma che interviene a rendere ancora più precarie le condizioni di lavoro dei medici in formazione». La tassazione Irpef sulle borse di studio è stata stralciata, almeno per il momento, dal decreto fiscale, ma i camici bianchi, assicurano, restano in allerta.
Selene Impagliatelli