di Giulio Giovanni Siena
I Lions Club Host e Leo Club di San Giovanni Rotondo, nell’ambito dei
festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, hanno presentato
alla cittadinanza il dramma “La Reazione Borbonica a San Giovanni Rotondo”. Il
lavoro teatrale è andato in scena nel
Cineteatro Palladino di San Giovanni Rotondo il 4 novembre 2011, con la regia
della prof.ssa Rosa Di Maggio.
Nel presentare
l’opera teatrale il Presidente del Lions prof.
Nicola Centra ha
rammentato al numerosissimo pubblico che su un argomento "crudo e
terribile" come quello della reazione borbonica “è d’obbligo riprendere la ricerca storica perché i giovani possano
comprendere pienamente il passato di San Giovanni Rotondo e conoscere gli
uomini che hanno dato la vita per sentirsi liberi nel pensiero e nel giudizio,
desiderosi di creare un futuro migliore per i figli e la Patria”.
Ha poi fatto
un breve quadro storico dei tempi della reazione, cosa che ha permesso al
pubblico meno informato di assistere alla rappresentazione teatrale con più
cognizione di causa.
Il presidente
ha anche anticipato che il Lions Service continuerà le celebrazioni del
150° anniversario con la messa a dimora, in occasione della festa degli alberi,
di ventotto alberi che porteranno i nomi di ogni martire del 1860, compresi i
quattro garibaldini periti nello scontro con i reazionari, avvenuto nelle
vicinanze del Convento dei Cappuccini nel primo pomeriggio del 24 ottobre 1860.
Concluderà le celebrazioni un recital, con brani di poesia e canti
del nostro Risorgimento di Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi.
Sono lodevoli
iniziative che ravvivano la memoria dei nostri magnanimi propugnatori
dell’Unità d’Italia.
La regista
prof.ssa Rosa Di Maggio, ha informato gli
spettatori che il lavoro si è basato sulla documentazione contenuta
in un fascicolo consegnatole dal nostro compianto concittadino Avv. Giuseppe
Lombardi, ricevuto molti anni fa dalle mani di Gaetano D’Errico, figlio di uno
dei martiri del 1860, il quale aveva tentato inutilmente, nell’arco di
tutta la sua vita, di trovare persone disposte a utilizzarli per la
realizzazione di un’opera teatrale. Pertanto, con la messa in scena de “La
Reazione Borbonica a San Giovanni Rotondo” , il Laboratorio Teatrale Lions ha
esaudito anche questo suo desiderio, rimasto così a lungo inappagato.
Ha anche
chiarito che scopo della rappresentazione non è stato di esprimere giudizi, ma
ricordare: ricordare e onorare la memoria di tutti i protagonisti della
vicenda, di tutti, indistintamente, dell’una e dell’altra parte, perché
non c’erano buoni e cattivi, come non ci sono stati vinti e vincitori, perchè
sono stati tutti vinti dal destino, dalla vita.
Ha rimarcato
che a combattere le guerre non sono i grandi della terra, ma i popoli della
terra. E nella vicende tumultuose del 1860 il popolo sangiovannese, come le
popolazioni degli altri paesi del Gargano, ha pagato un prezzo molto alto
in termini di sangue e di dolore. Quindi, in una giornata come il 4 Novembre,
in cui oltre all’Unità d’Italia si festeggiano le forze armate, era giusto
rendere onore a tutti ricordando i caduti di tutte le guerre, perché
tutti hanno lottato per un loro ideale, per un qualcosa in cui credevano,
giusto o sbagliato che fosse.
Ha poi aggiunto
che il linguaggio teatrale usato, in apparenza semplice e forse anche un
po’ superficiale, in realtà esprime fatti veri confortati dai documenti,
e non solo quelli di Gaetano D’Errico: anche quelli tratti dalle opere dei
nostri scrittori locali Giosuè Fini, Salvatore Grifa, Giulio Siena, e da
ultimo del giovane autore Tony Augello, che ha pubblicato un romanzo su questo
argomento storico e che sul palco ha indossato le vesti di un giovane liberale.
Infine,
rivolgendosi ai docenti, ai Dirigenti scolastici e agli alunni la prof.ssa Di
Maggio ha annunciato che il Lyons Club intende bandire un concorso per gli
studenti sull’argomento, per spingere i giovani ad indagare e vedere qual era
la realtà storica del tempo, tanto diversa da quella in cui oggi essi vivono.
L’intervento
si è concluso con l’affermazione :
“Se nella
storia c’è la verità, la morte è giusta dispensatrice di gloria.”
E’ in atto
quindi un tentativo di risvegliare nei giovani l’interesse per un evento
drammatico importantissimo della storia di San Giovanni Rotondo, di elevata
valenza didattica, troppo spesso trascurato: un’attenzione speciale dimostrata
dal gran numero di giovani presenti sulla scena.
La storia è
maestra di vita e la conoscenza approfondita di un evento che ebbe conseguenze sociali
ed economiche disastrose per il paese, è quanto mai opportuna.
La reazione
borbonica, oltre all’infinito dolore dei familiari degli uccisi, provocò
strascichi d’odio tra le classi e tra le famiglie dei martiri e dei reazionari
fucilati, e fu fonte di ulteriori mali per la nostra comunità.
Infatti
l’eliminazione fisica dei Martiri della Libertà, che erano tra le persone
più istruite di un comune a bassissimo tasso di alfabetizzazione, provocò un
accentramento di potere nelle mani di pochi, che erano “costretti” a ricoprire
più incarichi per penuria di persone idonee.
Inoltre, con
l’avvento del Governo Unitario non ci potè essere un vero ricambio politico,
giacchè le persone istruite di sicura fede liberale erano state quasi tutte
eliminate e gli elementi filoborbonici furono lesti a cambiare casacca.
Eventi
complessi come la reazione sangiovannesi sono difficili da portare
in scena, per i tempi di rappresentazione molto ristretti e per
l’impossibilità di gestire l’azione di migliaia di persone in luoghi e tempi
diversi. Eppure nel suo complesso lo spettacolo è riuscito benissimo e ha
suscitato forte apprezzamento del pubblico che gremiva la sala,
grazie all’ausilio di diapositive dei luoghi, proiettate sullo
sfondo, al sapiente utilizzo di voci fuori campo, utilizzate per
rappresentare i movimenti più concitati della plebe, alla lettura di documenti
storici riassuntivi dei fatti accaduti, all’impegno degli attori, molti dei
quali recitavano per la prima volta, all’uso di luci, musica e
balletti di danza classica che hanno reso le scene più toccanti.
Pertanto un
plauso incondizionato va tributato alla regista e agli attori, al tecnico e
allo scenografo, alla Scuola di danza “Studio Danza”, al Credito
Cooperativo di San Giovanni Rotondo, che hanno reso possibile la
rappresentazione del dramma, ma soprattutto al Lyons Club, un’associazione che
nel corso degli anni ha promosso a San Giovanni Rotondo moltissime iniziative
benefiche in ambito sociale, culturale ed artistico.
Assistere alla
rappresentazione della Reazione borbonica mi ha emozionato. Non so quanto
vi abbia influito la conoscenza approfondita dell’argomento o la circostanza
che tra gli attori reali degli eventi rappresentati vi fossero il mio
trisnonno Errico D’Errico, estensore della commovente lettera per il clero,
uscita di nascosto dal carcere in un bricco del caffè, e suo fratello
Luigi, detto l’avvocatone, presi
nelle loro case con l’inganno e poi trucidati.
Volutamente la
regia ha ignorato i nomi dei protagonisti della vicenda, dell’una e
dell’altra parte, ricorrendo in qualche caso a nomi di fantasia. A mio
avviso è stata una scelta oculata, in armonia con lo spirito pacificatore
che muove tutta l’opera e che culmina nella scena, liberamente tratta dal
Capitolo X del libro “Ventiquattro Martiri per il Risorgimento di San Giovanni
Rotondo” di Giulio G. Siena, in cui i
martiri, spediti a fucilate e a colpi d’ascia in un mondo ovattato, alle soglie
del Paradiso, usano parole di perdono per i malconsigliati compaesani che
li hanno appena trucidati, vittime a loro volta del malgoverno borbonico,
e pregano Signore Iddio affinchè , nella sua infinita misericordia, faccia
acquietare gli animi, spargendo il seme della concordia nel paese tanto amato.
Viene
rinnovato, dunque, l’invito ad operare con sincerità, intelligenza, serenità di
cuore e di pensiero, per la pace sociale di questa terra, nel ricordo di
coloro che, credendo in un mondo migliore, persero il bene prezioso della vita.
* * *
Si
riportano i personaggi ed interpreti, in ordine di apparizione:
Giudice |
A. Cafaro |
Giovane |
T. Augello |
Narratore |
N. Cascavilla |
Ragazzi |
D. Trotta |
Banditore |
N. Centra |
|
R. Cafaro |
Donne |
E. La marca |
Garzone |
C. Fini |
|
R. Ciaccia |
Notabili |
D. Palladino |
|
N. Filippelli |
|
B. Barbano |
|
M. Panicali |
Moglie |
R. Soccio |
Notaro |
G. Longo |
Fuoriuscito |
M. Bramante |
Facinoroso |
F. Centra |
Padre |
A. Massaro |
Giovane |
A. Lalla |
Maggiore: |
F. Tedesco |
Ballerini |
Scuola di danza |
Tecnico |
A. Fatone |
Scenografia: |
E. La Marca |
Regia: |
Rosa Di Maggio |
Giulio
Giovanni Siena
P.S.: Sul sito www.padrepioesangiovannirotondo.it
è possibile visionare un video delle scene finali del dramma.