No alle disparità tra nord e sud
Tecnici di neurofisiopatologia in ogni ospedale italiano e senza disparità tra Nord e Sud del Paese. Le Asl, così come previsto dalla norma attualmente in vigore, devono affidare esclusivamente a questi professionisti il compito di certificare lo stato di morte cerebrale.
E’ quanto emerso ieri mattina presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, dove in un apposito incontro con gli organi di informazione promosso dalle parlamentari del Pd Paola Binetti ed Emanuela Baio, d’intesa con l’Associazione Nazionale Tecnici di Neurofisiopatologia, presieduta da Angelantonio Mastrillo, bolognese d’adozione, ma pugliese di origine, e con il Centro Nazionale Trapianti, è stata presentata una mozione bipartisan voluta per sollecitare il Governo e il Ministero della Salute ad intervenire nell’immediato in merito, anche in vista della presenza di tantissimi tecnici disoccupati e preparati dalle migliori università italiane e la continua richiesta di infermieri, molti dei quali oggi adibiti impropriamente ad effettuare esami EEG per l’accertamento di morte.
L’occasione è stata utile anche per fare una detta distinzione tra coma, stato vegetativo e morte cerebrale (la fine di un individuo), tre stadi clinici differenti e completamente distinti. Finora negli ospedali italiani tutto è funzionato ottimamente e là dove non c’erano tecnici neurofisiopatologi si è provveduto a formare gli infermieri o si è chiesto aiuto, tramite la mobilità interna e la messa a disposizione, ad ospedali con piante organiche più complete. Questo è avvenuto soprattutto al Sud, dove la carenza di professionisti in questo e in altri settori sanitari è da anni una realtà.
"Se nel Meridione ci sono meno donazioni di organi non è perché il Sud sia meno generoso – ha spiegato Mastrillo – bensì perché manca il personale per rendere più efficace ed efficiente il sistema". Tali lacune, secondo quanto emerso nel corso della conferenza stampa alla Camera dei Deputati, potrebbero essere colmate attraverso l’assunzione di tecnici. Al momento ci sono 400 giovani neo-laureati che attendono il primo posto di lavoro, mentre la richiesta minima di neurofisiopatologi è di 300 unità. Perchè allora le Asl non iniziano ad assumere questo personale? Alla domanda ha tentato di rispondere Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), ricordando che tale tendenza si sta invertendo e che tanti infermieri stanno andando in pensione, mentre molti ospedali si stanno organizzando per sostituire gli infermieri con i Tnf.
Come andrà a finire? Lo si saprà nei prossimi mesi, intanto della questione se ne riparlerà in Puglia il prossimo 10 novembre in occasione di una tavola rotonda organizzata dall’Associazione Nazionale Malattie del Sonno, a cui hanno dato il proprio apporto l’Associazione Nazionale Tecnici di Neurofisiopatologia, l’Università degli Studi di Bari e la Regione Puglia. Interverranno per l’occasione, lo stesso Mastrillo, l’assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco, il vice-presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati Gero Grassi e Franco Ferrillo, presidente nazionale AIMS. L’appuntamento è previsto per le ore 12.20 (VILLA ROMANAZZI CARDUCCI – Via G. Capruzzi, 326).
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Servizio: Angelo Del Vecchio – Fonte Garganopress.net