I familiari della studentessa saranno risarciti per il crollo della Casa dello Studente
Dopo le polemiche delle scorse settimane per la sentenza shock in cui si accusava di ‘concorso di colpa’ gli studenti periti nel crollo della Casa dello Studente, avvenuto la notte del 6 aprile 2009 a seguito del violentissimo terremoto che colpì L’Aquila e l’Abruzzo, arriva una buona notizia per la famiglia di Luciana Pia Capuano.
Il Tribunale del capoluogo abruzzese ha escluso il concorso di colpa della vittima, contrariamente a quanto era stato stabilito nella sentenza ‘incriminata’ di due mesi prima per la quale la corresponsabilità della vittima aveva di fatto causato la riduzione del risarcimento. La famiglia Capuano sarà quindi interamente risarcita. La sentenza riguarda il processo civile.
Condannata quindi la Regione Abruzzo proprietaria dello stabile di via XX Settembre, l’Adisu che gestiva la casa dello studente, i tecnici che si sono occupati della ristrutturazione, quattro ingegneri (già condannati nei tre gradi di giudizio in sede penale), “responsabili della ristrutturazione effettuata alla fine degli anni Novanta“.
Uno di loro era stato presidente dalla commissione di collaudo dei lavori di restauro e risanamento conservativo, “ha presieduto le operazioni di collaudo senza verificare opportunamente se le prescrizioni previste dai titoli autorizzativi fossero state ottemperate“.
La sentenza cita la norma secondo cui “il proprietario di un edificio risponda dei danni causati a terzi dalla rovina dello stesso“, poiché “colui che dispone del potere, materiale e giuridico, di controllo e di intervento sull’immobile, è tenuto a rispondere dei danni che esso cagiona“.
Una decisione che a distanza di quasi 14 anni non lenisce il dolore per la perdita di Luciana Pia, ma comunque restituisce dignità alle decine di studenti periti in quella tragica notte.