Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo sposteremo gli orologi un’ora in avanti
Torna in vigore l’ora legale. Alle ore 2 di notte di domenica 25 marzo le lancette andranno spostate avanti di un’ora.
Nella notte della Domenica delle Palme quindi si dormirà un’ora in meno. In compenso avremo un’ora di luce in più, il che significa risparmio energetico e la possibilità di godere più a lungo delle giornate con l’arrivo della bella stagione.
Tuttavia anche se l’ora legale da un lato ci permetterà di consumare meno energia elettrica e di ridurre l’emissione di anidride carbonica dall’altro potrebbe avere effetti “collaterali” sul nostro organismo: malumore, disturbi del sonno, stress psico-fisico che si aggiungono ai sintomi del cambio di stagione.
Per fortuna il cambiamento di orario passa inosservato per molti e questo leggero effetto jet-lag sarà superato nel giro di pochi giorni. Poi, finalmente tutti potranno godere dei benefici della primavera. L’ora legale subentra all’orario solare, e ci accompagnerà fino all’ultima domenica di Ottobre.
L’introduzione dell’ora legale, o almeno la sua idea, risale niente meno che al ‘700. All’inizio, infatti, l’idea venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi dirisparmio energetico, ma l’iniziativa non ebbe successo, dato che all’epoca l’industrializzazione era ancora all’inizio. Poi fu la volta del britannico William Willet, che nel 1916 fece in modo che la Camera dei Comuni desse il via libera all’ora legale, chiamataBritish Summer Time.
Anche in Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. In seguito fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabili’ che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. L’assetto definitivo, ovvero quello attuale, è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.