Dieci anni di accreditamento europeo per il Laboratorio di Immunogenetica, con numeri di tutto rispetto
Con il parere favorevole del nuovo commissario Franco Papola, il Laboratorio di Immunogenetica HLA dell’Unità di Medicina Trasfusionale e Laboratorio Analisi – diretto dal primario Lazzaro di Mauro – ha appena ottenuto, anche per il 2019, il parere favorevole dell’EFI (European Federation for Immunogenetics) a proseguire il proprio lavoro nel campo dei trapianti di cellule staminali emopoietiche.
Il Laboratorio, in questo tipo di trapianti, ha un ruolo fondamentale perché esegue la esegue la cosiddetta “tipizzazione genomica di compatibilità tissutale” , che si traduce nella ricerca del miglior donatore possibile, sia dal punto di vista genetico che clinico. Lo scopo è ridurre al minimo le reazioni avverse (di rigetto) dei riceventi, cioè pazienti affetti da patologie onco-ematologiche.
«L’accreditamento dell’EFI è un certificato di garanzia – spiega Lazzaro di Mauro –, un riconoscimento vitale che viene conferito agli istituti che dimostrano di operare nel pieno rispetto delle normative europee. Si tratta di un traguardo importantissimo che richiede uno sforzo organizzativo notevole e un livello altissimo di specializzazione in immunogenetica del nostro staff. Basti pensare che in Italia ne esistono solo 60, di cui 10 nel Meridione».
Per Giuseppe Cappucci, biologo co-direttore del Laboratorio, «in questi dieci anni siamo cresciuti molto, passando da 2.500 analisi genetiche di compatibilità a circa 6.000 nel 2018. Solo il nostro Istituto ha fornito, ai registri internazionali di donatori, 4.000 potenziali campioni che si sono tradotti in 15 trapianti salvavita in Italia e nel mondo. E di questo ne siamo orgogliosi».
Il Laboratorio di Immunogenetica HLA deve questo risultato ad un lungo percorso, partito nel 2008 con la certificazione ISO 9001 e la prima ispezione del’EFI, alla quale ne è seguita un’altra, nel 2011, dell’allora commissario Luca Laurenti, che elogiò l’organizzazione e la professionalità degli operatori sanitari sulla pagina on-line del quotidiano “Il Messaggero”. Altri traguardi importanti sono stati, nel 2015, l’accreditamento per donatori non familiari esteri e italiani, infine la visita ispettiva europea del 2017.