Isolate le cellule “camaleonte” che causano il tumore e si disperdono per formare metastasi
Uno studio pubblicato su una rivista del gruppo The Lancet – coordinato dalla biologa Elena Binda, direttrice della Cancer Stem Cells Unit dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza e dal direttore scientifico dell’Istituto Angelo Vescovi – ha isolato le cellule staminali maligne trasformate che causano l’insorgenza dei tumori al colon retto*.
Queste cellule, che si comportano nei diversi stadi della malattia come camaleonti cambiando pelle, crescono rapidissime, “perforano” poi i tessuti circostanti e si diffondono nell’organismo. Per muoversi utilizzano il circolo sanguigno in cui, prima di questo studio, non erano mai state individuate. Raggiunto un organo bersaglio, avviene un’ulteriore muta e queste cellule maligne acquisiscono la capacità di colonizzare il nuovo tessuto e generare metastasi mortali.
Questa loro trasformazione e diffusione in organi lontani come fegato e polmone rende poco efficace la rimozione chirurgica e le terapie classiche, classificando i tumori del colon-retto metastatici, nei fatti, come incurabili e letali.
La scoperta che, durante queste mute, le cellule di tumore al colon-retto cambiano aspetto ma non la loro natura staminale “letale” apre per la prima volta la strada a terapie più efficaci e mirate, nonché meno tossiche.
Grazie anche a questa nuova possibilità di isolare queste cellule dal sangue, lo studio fornisce finalmente la possibilità di identificare marcatori precisi per diagnosi precoci ed accurate e bersagli selettivi per terapie.
La Cancer Stem Cells Unit, che ha sede nell’ISBReMIT-Istituto di Medicina Rigenerativa dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, sta sviluppando biofarmaci selettivi contro queste cellule.
«Si tratta di una svolta critica nello sviluppo di queste terapie anti-cancro – spiegano i ricercatori Elena Binda e Angelo Vescovi – poiché l’uso della tecnologia delle cellule staminali tumorali di questo studio e la piattaforma tecnologica che la sostiene permetterà di ridurre in modo notevole il lasso di tempo, 18-24 mesi contro alcuni anni, che intercorre tra la scoperta di un possibile principio attivo e la sperimentazione sul paziente».
Questa rivoluzione pone la Puglia al centro della ricerca innovativa in ambito biotecnologico e oncologico. È stata possibile grazie alla collaborazione tra l’IRCCS Casa Sollievo, le startup innovative StemGen Italia e HyperStem SA Svizzera, coinvolgendo anche le Unità di Chirurgia Addominale e di Oncologia dell’Ospedale di Padre Pio, l’Università di Bari, l’IRCCS Policlinico “A. Gemelli” di Roma, il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Milano Bicocca e l’IRST IRCCS di Meldola.
*I tumori al colon-retto colpiscono un uomo su cinque e una donna su sei, con incidenza maggiore nei paesi occidentali più ricchi ma in rapida crescita in tutto mondo. Incidenza e mortalità aumentano con l’età, quella media di diagnosi è di circa 70 anni, per un totale di 18 milioni di casi stimati nel solo 2018.