Restano “congelati” due assessorati
San Giovanni Rotondo. Nessuna novità dell’ultima ora si è registrata in ordine alla risoluzione della crisi politica che da più di un mese aveva bloccato l’attività amministrativa del governo cittadino di centro-sinistra guidato dal diessino Salvatore Mangiacotti. Sono state confermate ed ufficializzate, in sostanza, tutte le voci ed indiscrezioni dei giorni scorsi circa gli uomini designati a ricoprire il ruolo di assessore e le rispettive funzioni nell’ambito della giunta. Avallato anche il progetto di ripartire con una squadra di cinque assessori, escludendo completamente il gruppo dei verdi e tenendo, come espressamente definito dal nuovo esecutivo, «congelata» temporaneamente la posizione dei due assessorati spettanti a Rifondazione Comunista e Margherita. I decreti di nomina degli assessori hanno designato Matteo Cappucci (SDI) alla carica di vice-sindaco con deleghe al bilancio, tributi, patrimonio pubblico, demanio, rapporto con i cittadini, immigrazione ed affari generali; Antonio Urbano (DS) deleghe ai lavori pubblici, arredo urbano ed edilizia scolastica; Giuseppe Siena (DS) deleghe alla programmazione e sviluppo economico, politiche comunitarie, finanziamenti, energia alternativa, traffico, viabilità, parcheggi, trasporti, contenzioso, personale, attività produttive, turismo e P.I.P.; Gaetano Cusenza (Margherita) deleghe all’urbanistica, cimitero e edilizia residenziale pubblica; Michele Crisetti (Margherita) deleghe ai servizi sociali, pubblica istruzione, politiche giovanili, formazione professionale, cittadinanza attiva, cultura e spettacolo. Il settore sportivo sarà curato direttamente dal sindaco Salvatore Mangiacotti.
L’esclusione, come si diceva, completa dei verdi e, sia pur temporanea, di rifondazione comunista, come era facile immaginare non è andata giù ai due movimenti politici; immediatamente dopo il «varo» della nuova giunta, com’era immaginabile, hanno fatto sentire la loro voce esprimendo tutto il disaccordo e l’amarezza per la scelta effettuata dal sindaco Mangiacotti. «Prendiamo atto – ha dichiarato Matteo Barbano, segretario cittadino d
i rifondazione – che il sindaco, garante della coalizione che ha vinto le elezioni della primavera 2005, ha deciso di fare a meno di rifondazione comunista e dei verdi. Nelle settimane scorse le forze di sinistra della coalizione, PRC e Verdi, avevano dato disponibilità a rilanciare l’azione amministrativa indicando i loro rappresentanti all’interno della nuova giunta ma il primo cittadino ha deciso di garantire solo i partiti maggiori e le loro correnti interne». Sono decisi come non mai, pertanto, rifondazione comunista ed il suo segretario a confermare la stima e l’appoggio a Nicola Capuano, il proprio esponente nella prima giunta dell’attuale amministrazione, tanto da riproporlo ancora come assessore al bilancio, carica ricoperta fino ad un mese fa.
Dello stesso tono i contenuti espressi da Ennio Campanile, presidente della locale sezione dei verdi.
«Pur avendo accettato per disciplina e serietà – ha precisato Campanile – la revoca dell’incarico assessorile a Gianfranco Pazienza, nel rispetto degli accordi pre-elettorali, avevamo chiesto che il nominativo in sostituzione rispettasse la necessità di rappresentanza delle nostre idee, dei progetti e dell’azione politica dei verdi, non necessariamente iscritto al partito, anche appartenente alla società civile, purchè in linea con i nostri principi». Le cose sono andate diversamente ed ad un movimento qual è quello dei verdi la cui valenza politica è sproporzionata rispetto a quella dei DS che ne hanno «rilevato» l’assessorato, non resta molto altro da fare al momento, se non continuare a lavorare al di fuori di Palazzo San Francesco.