I bambini sono il futuro della tradizione…
Lo scorso 10 novembre il gruppo de “I Piccoli dell’Eco del Gargano” ha festeggiato il primo anno di attività.
Un anno ricco di impegni e di sfide, che ha visto il “gruppino” crescere e affiatarsi.
In questo anno trascorso insieme i bambini hanno imparato ad amare le proprie origini e la propria terra ma soprattutto sono diventati gruppo, superando incomprensioni e gelosie, tipiche di chi comincia.
Hanno contribuito a far conoscere la tradizione di San Giovanni Rotondo e hanno allietato il pubblico con la loro freschezza e la loro energia, riscuotendo il plauso non solo degli spettatori ma anche degli addetti ai lavori.
Insieme hanno vestito gli abiti tradizionali, insieme hanno sfilato, insieme hanno ballato, insieme hanno cantato antichi stornelli, insieme hanno condiviso giornate indimenticabili.
Ma “I Piccoli dell’Eco Del Gargano” non sono un gruppo qualunque, di una città qualunque, sono la continuità de “L’Eco del Gargano”, che, con la sua quarantennale attività, ha indicato a tutti che fare folklore, non deve essere considerato un hobby o peggio, un semplice passatempo, ma deve significare impegno, studio, ricerca della storia che coinvolge la vita di un popolo.
Alla luce di questa interpretazione l’intento della sig.ra Teresa Siena, esperta di tradizioni e folklore, e del suo staff è quello di far rivivere e tramandare attraverso i bambini la preziosa eredità dei nostri avi, recuperando le tradizioni, gli usi e i costumi del popolo sangiovannese.
Non è un caso che gli abiti indossati dai bambini del gruppo rispecchino fedelmente quelli della tradizione di San Giovanni Rotondo, il Cafone per i maschi e la Pacchiana per le donne.
Oltre ai balli tipici delle feste: quadriglia, frizzicarolo e tarantella i giovani ballerini si sono cimentati con successo anche in due caratteristici balli a tema: lu luprianare e lu scazzamuredde, che portano in scena personaggi della fantasia popolare.
Caratteristica peculiare del “gruppino” è l’età dei suoi componenti: i ballerini più piccoli hanno sei anni, i più grandi tredici; anche i musicisti sono dei ragazzi quasi diciassettenni: gli unici adulti ammessi sono la maestra di ballo e pochi collaboratori.
Altro elemento distintivo è e sarà garantire la gratuità della partecipazione dei piccoli al progetto, fatta salva la realizzazione dei vestiti. Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie alla disponibilità di padre Edgard Solano che ha abbracciato con entusiasmo quest’attività e ha messo a disposizione del gruppo l’oratorio dell’ITCA.
Così grazie a tale supporto logistico e alla determinazione del direttivo del “gruppino”, quest’idea, che già era in cantiere da molto tempo, è riuscita a prendere definitivamente il volo e a festeggiare il suo primo compleanno.