Speciale LibriAmo nel primo anniversario dalla scomparsa di Joseph Tusiani
Ce sta nu cante che m’unneja ‘mpette
come nu mare che ce stennerica
sope na scuma gghianca de merlette
e non fa chhiù penzà a tempesta antica,
e quistu cante iè lu ‘ndijalette
de ‘Dda Muntagna (Ddì la bbenedica)
che mme dà pace e no mme dà recette,
me dà tremente ma m’è ssempe amica.
Inte ‘sta bella scjema de parole
ce scròzzene fulìmmije frustere,
ce annetta cullu core ogni penzere.
Inte quest’acqua che addora de sole
facìteme annijà, come ce anneia
inte la luce l’ùtema rnureja.
Joseph Tusiani
Era l’11 aprile 2020 quando, nella già incerta realtà che stavamo vivendo, giunse da oltreoceano, improvvisa e triste, la notizia che Joseph Tusiani ci aveva lasciati.
Aveva lasciato la sua vita terrena nella lontana e caotica New York per salire a far parte della schiera di coloro i quali, attraverso il loro genio e la loro opera, hanno reso grande questo piccolo pezzo di terra, il Gargano.
E oggi, ad un anno dalla sua scomparsa, vogliamo ricordarlo attraverso l’immensa eredità che ha lasciato a tutti noi, sia a coloro i quali hanno potuto fare esperienza del grande uomo che era, sia a chi non ha avuto questo grande e immenso privilegio.
Ma chi era Joseph Tusiani?
Non basteranno certamente queste poche righe per racchiudere il genio di uno dei più grandi poeti del nostro tempo, ma prima di tutto, prima ancora di essere un poeta, uno scrittore, un letterato tra i più illustri, Joseph era figlio di questa terra.
Nato nella vicina San Marco in Lamis, paese a cui faceva regolarmente ritorno e che sempre ha continuato malinconicamente a portare nel cuore, Joseph conosce molto presto l’esperienza dell’abbandono e del distacco, nostalgia da cui scaturiranno le opere più belle.
Poco meno che ventenne, con in tasca una laurea in lettere e un biglietto di sola andata, Joseph dice addio per sempre a quella montagna di pace “de ‘Dda Muntagna (Ddì la bbenedica) / che mme dà pace” per partire alla volta dell’America, l’America lontana, l’America che gli ridarà un padre, l’America che lo renderà grande agli occhi del mondo.
Con la fiducia e l’umiltà di quelli che credono fortemente nel vecchio sogno americano, Joseph Tusiani, dall’altra parte dell’oceano, riuscirà presto a far sentire fin qui l’eco del suo successo, dimostrato attraverso il suo incredibile talento e amore per la letteratura dei grandi e attraverso la tenerezza di un legame indissolubile con la propria terra di origine.
Senza mai dimenticare le proprie radici, Joseph Tusiani ha saputo narrare innovazione e tradizione senza tradire la realtà presente e passata.
E sarà questa sua alternanza evocata anche nell’uso di diverse lingue, il latino, l’inglese, l’italiano e il dialetto, che gli varrà presto il glorioso appellativo di “Poeta dei due mondi”.
Un Poeta di cui ancora oggi, in questo presente così sospeso, ne sentiamo fortemente il bisogno e la mancanza.
Cosa direbbe Joseph oggi?
Cosa avrebbe scritto?
Certamente anche noi avremmo voluto celebrare questa ricorrenza in modo diverso, ritrovandoci forse nel paese che più gli stava a cuore, ascoltando i racconti di chi lo ha conosciuto per davvero, ma lo faremo in tempi migliori; adesso, in questa giornata di ricordo, ci incontreremo nel silenzio delle sue opere, proveremo a farle nostre e a regalarle poi al mondo, perché solo così, attraverso la testimonianza di chi resta, potremo onorare la memoria di un uomo immenso e di un poeta che resterà immortale.