Il ricordo di Matteo Cappucci su un caso analogo
Agli inizi dell’aprile 2010, il sindaco Gennaro Giuliani mi invitò, pur essendo consigliere di minoranza, a redigere insieme al consigliere Giuseppe Siena e al direttore di Teleradio Padre Pio Stefano Campanella (in rappresentanza del Convento) un documento di intesa tra il nostro Comune e i Frati Cappuccini in vista della Traslazione dei Reliquie di Padre Pio dalla cripta alla nuova chiesa. C’erano infatti delle perplessità se non posizioni decisamente contrarie di parte dell’opinione pubblica e molti amministratori avevano in particolare il timore che, stabilito il precedente, le Spoglie del Santo potessero subire nel futuro “trasferimenti” in altri luoghi.
Nel giro di qualche giorno il documento a cui si dette il titolo ” ATTO DI COMUNANZA DI INTENTI” fu approntato dal gruppo di lavoro e per la mattina del 19 aprile venne convocato il Consiglio comunale la cui seduta, per dare maggiore solennità all’avvenimento, per la prima volta si tenne in una sede diversa del Municipio presso l’auditorium “Maria Pyle” della nuova chiesa con all’ordine del giorno: Solenne atto celebrativo “Traslazione delle Spoglie di San Pio”.
Il Sindaco propose di dare tangibile dimostrazione di solidarietà e di condivisione dell’intera comunità cittadina allo straordinario avvenimento della Traslazione … con la lettura dell’ Atto di Comunanza di Intenti . Dopo gli interventi di quasi tutti i consiglieri comunali, prese la parola il ministro della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” fr. Aldo Broccato che nel suo applaudito intervento disse tra l’altro”…….questa traslazione non è trasferimento, si trasferisce sempre e comunque all’interno di questo grande Santuario che è San Giovanni Rotondo, ma direi è soprattutto il luogo dove da adesso in poi Padre Pio sarà venerato . Sempre e solo a San Giovanni Rotondo per quanto riguarda le sue spoglie mortali.
I monumenti ci sono dappertutto …..ma le sue spoglie mortali riposeranno qui per essere venerate dal mondo intero, e chi vorrà venire a venerare le spoglie di Padre Pio dovrà recarsi pellegrino a San Giovanni Rotondo”.
Il Consiglio comunale all’unanimità dei 19 consiglieri presenti con deliberazione n.18 del 19 aprile 2010 espresse piena condivisione alla Traslazione e alla collocazione definitiva del Corpo di San Pio nella chiesa inferiore a Lui intitolata che sorge in territorio di San Giovanni Rotondo, come da suo desiderio, e di affermare pubblica riconoscenza per il lavoro svolto dai Frati minori cappuccini nella nostra città durante la vita di Padre Pio e dopo la sua morte.
Contestualmente il Sindaco Gennaro Giuliani, l’arcivescovo mons.Michele Castoro e il ministro provinciale dei Frati minori fr. Aldo Broccato firmarono l’Atto di Comunanza Di Intenti con il quale “….. manifestano, ognuno per la parte che rappresenta, la volontà che le spoglie di San Pio da Pietrelcina resteranno,come da suo desiderio,nella città di San Giovanni Rotondo.”
Sulla donazione del cuore di Padre Pio e che sta creando forti polemiche, mi permetto di fare due considerazioni :
1) le volontà espresse congiuntamente dal Consiglio comunale tramite la firma apposta sull’Atto di comunanza dal Sindaco, dall’Arcivescovo quale capo della Diocesi e dal ministro della provincia religiosa dei frati cappuccini dovrebbero rappresentare un impegno che tutti e tre gli Enti sono chiamati a far rispettare (ognuno per la sua parte). Tenuto conto del comunicato-stampa del Convento che ad oggi sarebbe stata manifestata la semplice intenzione di trasferire a Pietrelcina il cuore di P.Pio e che la stessa deve essere sottoposta all’autorità religiosa e quindi anche ai due firmatari dell’Atto di Comunanza, con il dovuto rispetto mi permetto di rammentare l’impegno sottoscritto ;
2) fermo restando il principio costituzionalmente garantito dell’autonomia e dell’indipendenza dei due Enti (“libera Chiesa in Libero Stato”) mi chiedo se la polemica che è sorta non poteva essere evitata se ci fosse stato un contatto pure informale con il Comune , spiegando possibilmente le ragioni che erano alla base “dell’Intenzione”. Tre anni fa e seguendo il secolare rapporto di amicizia e di proficua e reciproca collaborazione tra il Convento dei Cappuccini e il popolo di San Giovanni, il metodo della concertazione portò a un risultato utile per tutti . Che cosa è cambiato da allora? L’auspicio è che indipendentemente dalle persone che oggi rappresentano temporaneamente i due Enti i rapporti tra il Convento e San Giovanni Rotondo riprendano con il consueto senso di rispetto e nello spirito voluto da Padre Pio.
Matteo Cappucci