LibriAmo a cura di Renata Grifa
Comunque adesso siamo qui. C’è del gin?.
E così anche loro tornarono alle vecchie consuetudini, i riti a cui erano così avvezzi che quasi nessuno sarebbe riuscito a cogliere una seppur lieve differenza.
Se Simon fosse stato propenso ad autocongratularsi, una tentazione a cui gli uomini (e se per questo anche le donne) cedono spesso, non avrebbe perso l’occasione di farlo, e invece si limitò a procedere sulla linea dritta e sottile dove la Fortuna gli aveva piazzato i piedi.
Madeleine St John
A pure clear light (titolo originale e forse non ben reso in italiano di Una donna quasi perfetta) è il secondo romanzo di Madeleine St John scritto nel 1996 e pubblicato per la prima volta in Italia lo scorso 25 giugno.
Questa volta siamo lontani dalla metropoli affascinante e glamour di Sidney e ci ritroviamo a Londra, tra le mura domestiche di Simon e Flora Beaufort e dei loro tre figli, Jeaney, Nell e Thomas.
Una coppia normale, divisa tra famiglia e lavoro fino a quando durante una vacanza estiva Flora decide di spostarsi in Francia con i ragazzi mentre Simon è costretto, non troppo suo malgrado, a restare nella solitaria City per provare ad ultimare quello che da sempre sia il colpo di fortuna che insegue da una vita.
Sarà durante una cena a casa di amici che verrà in contatto con la giovane e affascinante Gillian e ne resterà inevitabilmente colpito.
Una trama semplice, senza troppi colpi di scena che mette in luce la figura di un uomo cui la principale preoccupazione è e resterà il fatto che sua moglie Flora continui a frequentare la Chiesa cattolica, pur essendosi dovuta convertire all’anglicanesimo per poter coronare il suo sogno d’amore con Simon.
“Vieni a vedere e non sarai più angustiato”.
Simon ignorò l’invito. “E c’è dell’altro, molto altro. In realtà ad angustiarmi è il pensiero che possa essere la prima del viaggio di ritorno a Roma.”
“Roma” ripetè Flora pensierosa.
“Sì, Roma.”
“La fai sembrare una destinazione sinistra.”
“Lo è” disse Simon senza esitazioni.
A fare da sfondo alle vicende pseudo sentimentali di Flora e Simon una figura – che sarebbe stato interessante approfondire di più – la misteriosa, appagata e davvero indipendente Mrs Lydia, forse il vero punto focale di un romanzo che nonostante affronti dei temi particolari e delicati rischia spesso di scivolare nell’ovvietà del “già sentito troppe volte”.
Tre figure femminili, quella di Flora, Gillian e Lydia che sembrano apparentemente incarnare ciò che la società britannica si aspetta da loro ma che in realtà riusciranno, in modi differenti, a rompere quegli schemi imposti e decidere che tipo di donne essere.
Ma a dispetto del titolo e della sinossi (che davvero poco rispecchia l’evolversi del romanzo) restano tre donne che poco hanno a che fare l’una con l’altra e a cui pare sia stato dato poco spazio per erigere anche solo una di loro a protagonista o a donna quasi perfetta.
Resta innegabile che Madeleine St John si conferma ancora una volta una scrittrice da riscoprire, con uno stile leggero, chiaro e spesso ironico ci regala un romanzo spensierato nella lettura ma molto meno nella riflessione a cui ci si può o meno sentir chiamati.