All’interno della nuova Chiesa le celebrazioni per il cinquantaduesimo anniversario della morte del frate con le stimmate
Questa sera per la prima volta da quel 22 settembre 1968 non saranno le infinite fiaccole che da sempre hanno illuminato il sagrato della “chiesa vecchia” prima e “quella nuova” poi a riscaldare la notte di veglia e preghiera che commemora il beato transito di Padre Pio.
Questa sera per la prima volta dopo cinquant’anni si accenderanno le luci dell’interno di una Chiesa, luci che accoglieranno i millecinquecento fedeli giunti quest’anno forse da non così tante parti del mondo.
Sarà una veglia particolare quella di questa notte, una notte così cara non solo ai sangiovannesi, ma ai numerosissimi pellegrini di tutto il mondo devoti al Santo di Pietrelcina, quest’anno anche la condivisione fisica della preghiera è in un certo senso vittima di un’epidemia che continua ancora ad aggirarsi in mezzo a noi.
Ed è così che la veglia per San Pio, nella sua veste più contenuta, ma non per questo meno sacra, si carica di un valore aggiunto, quello di riuscire a far sentire presenti i tantissimi fedeli che a causa delle norme sul distanziamento sociale non potranno partecipare alle celebrazioni eucaristiche che prenderanno il via nella giornata di oggi.
Sono di fatto circa millecinquecento i posti messi a disposizione (su prenotazione) all’interno della Chiesa di San Pio, un numero così esiguo se rapportato alle migliaia di fedeli che ogni anno si recavano in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo in occasione della veglia.
Veglie di vento, di pioggia, di freddo che quante volte ci hanno fatto esclamare “ah, con la Chiesa nuova che c’è e le persone qui al gelo”.
Forse se avessimo saputo che un giorno ci sarebbe sì stata una veglia all’interno della Chiesa, ma non per il freddo o la comodità di un posto al chiuso, avremmo ancor di più apprezzato quel calore di condivisione e raccoglimento che tanto bastava per scaldare tutti.
Ebbene tra le preghiere che ciascuno porterà con sé questa sera, che sia in presenza o a distanza, non mancherà senz’altro quella di far sì che questa veglia resti l’unica celebrata internamente e che quel sagrato rimasto in silenzio per troppo tempo torni presto a illuminarsi di nuovo della luce di migliaia di fiaccole bianche.