di Alessandro Rendina
In questi giorni abbiamo avuto i primi incontri con alcune delle forze politiche con le quali ci sembra si possa perlomeno colloquiare. Abbiamo intenzione di incontrarne altre. Ma non ha senso incontrare forze politiche se non si capisce chiaramente quali sono i nodi che in questa città devono essere sciolti.
Noi riteniamo che si debba ricostruire il sistema politico sangiovannese. Riteniamo che San Giovanni Rotondo abbia bisogno di buoni amministratori e buoni politici.
Non ci interessa chi è il traditore di chi e in quale direzione si deve puntare il dito. Quando le cose non vanno c’è sempre un capro espiatorio.
Insomma, quando due elefanti lottano è l’erba a rimanere schiacciata. La popolazione che attendeva decisioni, che attendeva che il bene collettivo venisse amministrato è invecchiata di altri due anni senza vedere risultati tangibili. In un momento, tralaltro, dove la crisi economica si fa violenta e mostra il lato oscuro della globalizzazione.
Mentre i politici fanno strategie, organizzano cene notturne, fanno retorica e litigano tra loro i sangiovannesi spendono migliaia di euro ogni anno per garantire una istruzione ai loro figli pregando che una volta cresciuti possano avere un lavoro decoroso.
Aspettano silenziosi che venga approvato il Piano di Assetto Idrogeologico perché le loro case non sono sicure. Attendono l’approvazione del Piano per gli insediamenti produttivi perché tra un caffè e una camomilla dovremmo anche costruire il futuro produttivo della nostra città, forse ci vorrebbe qualcosa di più del PIP?
Sperano che le tariffe dell’immondizia calino perché la raccolta differenziata funziona.
Aspettano che San Giovanni Rotondo ritorni ad essere una città a misura d’uomo, ma soprattutto a misura di mamme e di diversamente abili.
Non voglio riflettere sulla totale assenza politica sul piano sociale, culturale, tecnologico. La verità? Siamo stati amministrati da politici che annegano nelle beghe quotidiane e nei sentito-dire di corso Umberto I e non sanno immaginare il futuro.
A leggere queste cose vien voglia di dire “se vuoi che una cosa sia fatta bene, fattela da solo”. Io invece dico “se vuoi che una cosa sia fatta bene vieni a farla con noi”.
Le alleanze politiche sono sterili, se dietro non c’è l’intenzione di cambiare. Ma, soprattutto dobbiamo ricordare che la politica non basta a se stessa. Noi riteniamo che questa volta si debba cambiare. Nel 2010 è finita una stagione politica non commettiamo gli stessi errori. Per invertire la rotta dobbiamo cambiare dirigenti.
Probabilmente si voterà a fine marzo, chi si vuole mettere in gioco lo deve fare adesso.
Le forze che possono rivendicare di non avere responsabilità politiche non devono fare da foglia di fico devono assumersi la responsabilità di sostituire chi non è stato all’altezza della situazione. Si devono unire. E le liste civiche che vogliono costruire un percorso nuovo devono allearsi con noi. In questi giorni ci stiamo riunendo per costruire una idea collettiva di città e portare San Giovanni fuori da questo pantano.
Come forza di sinistra abbiamo dimostrato di saper essere uniti. Abbiamo riportato, lavorando insieme a Rifondazione Comunista, alle ultime regionali il 10%.
Noi mettiamo la nostra competenza, la nostra ricchezza e le nostre energie a disposizione di questo progetto politico di rinnovamento, siamo disposti a confrontarci con chiunque abbia queste idee e il coraggio e l’entusiasmo per metterle in pratica.
Alessandro Rendina
Sinistra, Ecologia e Libertà