“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”
– Commento a cura di don Andrea Lauriola –
PRIMA LETTURA (At 14,21-27)
Riferirono alla comunità tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».
Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
SECONDA LETTURA (Ap 21,1-5)
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO (Gv 13,31-35)
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Commento
Riuniti in milioni di chiese nel mondo, ma come se fosse un’unica stanza, nella periferia del mondo, ci mettiamo attorno a Gesù per ascoltarlo, per attingere a quel distillato di eternità che esce dalle sue parole, quelle che – lo sappiamo noi ora – sono tra le sue ultime parole, a meno di 24 ore da quel consegnarsi-consumarsi per noi!
E che parole ci rivolge Gesù oggi? quali parole ci offre la liturgia domenicale tra quegli intensissimi capitoli?
tra l’annuncio del tradimento di Giuda e la predizione del rinnegamento di Pietro, Gesù non si lascia demolire dai tristi presagi e ci consegna la perla: la missione che non è un “comando” ma un comandamento, un percorso da far nascere e vivere dall’abisso della nostra anima: “Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri.”
La vera carta d’identità di noi cristiani sia la reciprocità dell’amore, la capacità di donare la vita gli uni per gli altri, fino ad essere una cosa sola e donare la vita al mondo.
Impossibile? utopico? Gesù è un ingenuo sognatore? o solo pochi decenni dopo, in una chiesa che ancora gattonava nella storia dell’umanità Paolo e Barnaba hanno portato la forza dell’amore di Dio ovunque, affrontando anche prigionie, persecuzioni, anche l’esser scampati ad una lapidazione!
E noi, perchè non lasciamo fare a Gesù che “fa nuove tutte le cose”? perchè non ci tuffiamo nel suo amore, lasciando che il Suo Amore viva la nostra vita e nella nostra vita asciughi ogni lacrima e ci alleggerisca da ogni affanno?
Speciale questo comandamento nuovo… ci invita a salire sulla croce per soffrire di meno. Che strano modo di fare miracoli!