La riflessione di Gaetano Cusenza
Dopo le elezioni regionali svoltesi il 31 maggio scorso, l’attenzione è ora tutta puntata sulle prossime elezioni amministrative, che si terranno a San Giovanni Rotondo nella primavera del 2016.
Ad onor del vero, di elezioni comunali si è parlato anche prima del 31maggio 2015, anzi, per essere ancora più precisi, le stesse elezioni regionali si sono svolte, nella nostra Città, con il “patrocinio” di quelle comunali.
Del resto basta ripensare le candidature e soprattutto la campagna elettorale.
Ad ogni buon conto dall’elezioni regionali sono emersi dei dati inconfutabili, che influenzeranno inevitabilmente la competizione cittadina: la classe politica locale frastagliata, il clima molto pesante e i Partiti politici tradizionali in una crisi come non mai.
A San Giovanni Rotondo il 31 maggio scorso al voto sono andati in 12.000.
I candidati locali erano quattro, ad essi va aggiunto la farmacista Rosa Barone della lista M5S, che lavora nella nostra Città, la quale è stata eletta e ad essa vanno i più sinceri auguri di buon lavoro.
Doveva essere una campagna elettorale per ottenere un posto in via Capruzzi a Bari, ma in realtà è stata una sfida per riscaldare i motori per la prossima primavera, quanto in palio ci sarà la poltrona di Sindaco. Tant’è che il filo conduttore di questa competizione è stata la “Sangiovannesità”, che come una parola magica ha occupato le pagine di facebook e della carta stampata.
Alcuni candidati, soprattutto i loro accaniti sostenitori (per la verità due/tre persone non di più) usarono anche un linguaggio infantile e scarno, della serie: “E’ vergognoso votare chi non è di San Giovanni Rotondo”.
E tutto si riduceva a questo. Semplicemente a questo.
Non un programma, non una idea, non una proposta da portare eventualmente in Regione, ma come una cantilena e a ripetizione solo e sempre “Sangiovannesità”. In altre parole bisognava sostenere i candidati di San Giovanni Rotondo, semplicemente e banalmente, perché erano dei nostri concittadini. Troppo poco e inevitabilmente insufficiente.
Personalmente non ho votato i candidati locali, per la semplice e convinta ragione che in Consiglio Regionale bisogna eleggere persone competenti, che abbiano una piena conoscenza del territorio e concreti progetti per il territorio. Inoltre, mi pare corretto dirlo, ci sono state motivazioni politiche e umane che non mi hanno permesso di farlo.
Adesso la massima attenzione e il più convinto impegno è per le prossime comunali.
Certo, come già detto, la situazione nella nostra città è frastagliata.
Da una parte l’Amministrazione Pompilio, che politicamente si è salvata solo grazie al sostegno di Consiglieri eletti all’opposizione, dall’altra l’opposizione che, giustamente, ha provato a scalzare la maggioranza, senza esserci riuscita. Sicuramente poco incisiva la loro azione.
Ma quello che colpisce di più delle due compagini è che sia l’una che l’altra, sembrano coltivarsi gelosamente il loro “piccolo mondo antico”, senza aprirsi “all’infinito” che li circonda.
Capisco perfettamente che quando si fa squadra si è presi dall’emotività del momento e tutto sembra racchiudersi nel rapporto con gli amici più stretti e in uno spazio molto ridotto.
Ho l’impressione che molti Amministratori, di maggioranza e di opposizione, sono convinti che l’azione politica e amministrativa abbia il suo inizio e la sua fine all’interno del Consiglio Comunale. Grossolano errore di valutazione.
Sicuramente il risultato dei candidati locali alle Regionali, 4000 voti in due su 12.000 votanti, aiuterà la riflessione e farà comprendere che è necessario andare oltre.
Se i due candidati più favoriti hanno raccolto il 30% delle preferenze, è chiaro che c’è almeno un altro 50% da mettere insieme per poter puntare alla vittoria.
Chi potrà svolgere questo ruolo?
Prevedo un moltiplicarsi di Liste Civiche, che se da una parte offriranno più partecipazione ai cittadini, dall’altra farà correre il rischio di avere molta improvvisazione e onestamente negli ultimi tempi ne abbiamo vista fin troppo.
Adesso, non alle scorse regionali, è il momento di parlare di Sangiovannesità. Anzi, più correttamente, adesso dobbiamo parlare di San Giovanni Rotondo. Delle sue risorse e delle sue criticità.
La prossima consiliatura sarà determinante, dove non ci si potrà limitare, come in questi ultimi anni, a svolgere meno dell’ordinario.
San Giovanni Rotondo, per quello che rappresenta, per quello che ha e per tante energie che esprime in molte donne e uomini, non può restare in seconda linea. Ha l’urgente bisogno di proiettarsi a livello nazionale e internazionale.
Le condizioni ci sono tutte, a partire proprio dall’evento del Centenario dell’arrivo di Padre Pio, prima a Foggia e poi a San Giovanni Rotondo.
Questo evento deve rappresentare, per noi Sangiovannesi, l’opportunità di conoscere ancora meglio la spiritualità di Padre Pio e per tutti i suoi devoti sparsi nel mondo, l’occasione di innamorarsi sempre più del nostro Stimmatizzato.
Per fare questo occorre che da subito, tutti, ma proprio tutti, non come fa qualche Ente con preoccupante e straordinaria miopia, ci si metta a lavoro e si predisponga un allettante e interessante programma.
Per la nuova Amministrazione che arriverà in primavera, questo evento, sarà l’esordio più qualificante e rappresenterà una grande e unica occasione di crescita per tutti.
Chi comprende questo è a metà dell’opera.
Gaetano Cusenza
Consigliere Provinciale
tonino
va be picccoli eravamo e piccoli siamo rimasti. pero abbiamo avuto UN GRANDE PADRE DIVENTATO GRANDE SANTO un GRANDE OSPEDALE
UNA GRANDE CHIESA…….. ora potremo fare una GRANDE CITTA con una sola POLITICA……… IL BENE COMUNE DEI NOSTRI INTERESSI UNITI E SOLIDALI …… un sangiovannese doc…….
antonio merla
gargice
Non posso che trovarmi d’accordo con quanto scritto da Cusenza!!! :O
Con tutto il rispetto per chi ha avuto il coraggio di candidarsi, vorrei capire a cosa è servito la corsa all’ultimo voto dei candidati sangiovannesi, che benefici -politicamente parlando- avrebbe avuto il consiglio della Regione?
Vogliamo emulare S. Marco in Lamis? Beh, miracoli non se ne fanno, vedi il dissesto finanziario.
Per le comunali del 2016, c’è da aspettarsi le solite ammucchiate di liste pseudo-civiche che una volta entrate in consiglio renderanno il clima molto caldo. Mi auguro che alcuni politici, di lungo corso, lascino spazio ad altri (che abbiano però le migliori qualità) sperando nell’intesa su pochi ma semplici ed essenziali punti programmatici. Mah…
Sante Barbano
tonino
allora SANGIOVANNESI prepariamoci a questo 2016 gli eventi politici
siano una guida ed una attenzione per GLI EVENTI RELIGIOSI e
CIVILI di questa nostra AMATA TERRA…….
che sia per tutti noi sangiovannesi un inizio ed una continua …..strada per il futuro ………
buona azione prossimi politici……….
……. ..antonio merla