Post- Partum: tra gioie e sofferenza
A cura della dottoressa Pamela Longo
Psicologa e Psicoterapeuta
Diventare genitori è un processo che determina un cambiamento importante sia all’interno della coppia che nel vissuto dell’uomo e della donna che si apprestano a diventare padre e madre. In particolare, il periodo della gravidanza, per le donne è un’esperienza di cambiamento sia fisico che psichico, dove a modificarsi non è solo il corpo ma anche l’assetto mentale che si prepara ad accogliere il nuovo nascituro. Un periodo caratterizzato da gioia e felicità, dove non mancano sentimenti contrastanti, quali la preoccupazione, vissuti di inadeguatezza con conseguenti emozioni di paura, tristezza o sconforto. Sebbene, dunque, sia un momento piuttosto felice, tale periodo può essere caratterizzato da uno stato di vulnerabilità, stati ansiosi o depressivi, i quali se non adeguatamente riconosciuti ed accolti possono acuirsi e nel tempo dare luogo a veri e propri stati di sofferenza che possono avere ripercussioni sulla salute psicologica della donna e della relazione con il proprio bambino.
La profonda trasformazione interiore della donna durante il periodo della gravidanza fa emergere una serie di paure, fantasie e desideri. In maniera più o meno consapevole queste riguardano il cambiamento di ruolo e delle relazioni sociali, i cambiamenti nella relazione di coppia, il vissuto di confronto con la figura materna e fantasie e angosce sul bambino che verrà. È proprio in questo periodo che possono presentarsi alcuni segnali, tra cui irritabilità e irrequietezza, stanchezza e agitazione, umore visibilmente deflesso, sentimenti di inadeguatezza, scarsa fiducia in sé, perdita di interesse, disturbi del sonno e dell’appetito, che possono manifestarsi in diversi modi e possono avere un’intensità differente, ma che necessitano di un’adeguata attenzione.
Lo squilibrio ormonale nel post parto, accompagnato dalle inevitabili incombenze legate alla cura del piccolo come i risvegli notturni, o le difficoltà di allattamento o semplicemente legate al cambio di abitudini del nucleo familiare, possono provocare una fase di squilibrio fisiologico caratterizzato da umore basso e tristezza, sentimenti di inadeguatezza, ansia e oscillazioni dell’umore, insonnia e o diminuzione del peso. Tale condizione che prende il nome di Maternity Blues o tristezza post parto è una condizione che si verifica nei primi giorni dopo il parto e si risolve entro le successive due settimane. Diversamente dalla depressione post partum, che è una forma depressiva vera e propria, con insorgenza nel post parto e che può mantenersi stabilmente nel tempo. L’intensità della sintomatologia depressiva può variare da una lieve difficoltà di gestione dei rapporti all’interno del nucleo familiare fino ad una difficoltà ad affrontare gli eventi legati alla maternità e alla vita quotidiana.
I sintomi che caratterizzano la depressione post-partum sono: irritabilità e predisposizione al pianto, aggressività, insofferenza verso le richieste di cura da parte del bambino, insofferenza verso il partner, difficoltà nel sonno, stanchezza fisica costante, disturbi dell’appetito, somatizzazioni, pensieri e comportamenti ossessivi riguardo la cura e il benessere del bambino, sentimenti di inadeguatezza al ruolo di mamma e sensi di colpa, perdita di interesse verso il partner e perdita del desiderio sessuale.
Nel periodo perinatale è importante l’occhio attento e non giudicante di chi è vicino alle neo mamme, prestare la propria vicinanza con discrezione, consente di scorgere i primi segnali di disagio e non far avvertire quel sentimento di solitudine che può caratterizzare questo passaggio di ruolo. Per il trattamento dei disturbi in gravidanza e nel post parto, il supporto psicologico e la psicoterapia sono fondamentali affinché le madri che vivono questo momento con profonda sofferenza, possano prendere consapevolezza della situazione di disagio vissuta e possano essere accompagnate in un processo di attenzione e cura di sé, ripristinando una condizione di equilibrio emotivo.