Come aiutare i bambini a gestire le emozioni?
Introduzione all’educazione emotiva
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa clinica e psicomotricista in formazione
Cari lettori,
siamo quasi giunti al termine dei nostri appuntamenti e il nostro viaggio verso una genitorialità consapevole si chiude oggi affrontando l’importantissimo tema dell’educazione emotiva.
Come ci si comporta quando si è educati alle emozioni?
Qualsiasi cosa facciamo o pensiamo si accompagna a un’emozione, alcune sono forti, altre lievi e difficili da riconoscere. Quando proviamo un’emozione possiamo scegliere come comportarci e reagire ad essa, ma soprattutto è importante riconoscerla e accettarla.
Sentimenti ed emozioni ci accompagnano in ogni momento della giornata e della vita, sono qualcosa di concreto e non di astratto come siamo invece abituati a pensare, hanno un forte impatto sulla nostra vita e ne sono parte integrante, bisogna avere gli strumenti per gestirle, non vanno bloccate o ignorate ma comprese e governate. Quando si è bambini tutto questo può diventare molto complicato e può rappresentare fonte di malesseri, se non si inizia sin da piccoli un processo di alfabetizzazione emotiva.
Come si comporta un bambino emotivamente educato?
Un bambino che sa regolare le sue emozioni è sicuro di sé e sa riconoscere o descrivere ciò che sente, conosce il modo migliore per far fronte a quell’emozione e può aiutare gli altri a prendersi cura dell’emotività in altre situazioni. Inoltre, nel suo percorso di crescita sicuramente sarà in grado di instaurare e mantenere amicizie durature, comunicare senza mettersi sulla difensiva le proprie idee e i propri pensieri, affrontare con approccio positivo e un carico minore di ansia le sfide quotidiane e soprattutto saprà godersi la vita.
E allora come possiamo aiutare i bambini a gestire correttamente le proprie emozioni?
I bambini principalmente imparano a gestire adeguatamente le emozioni osservando come si comportano gli adulti intorno a loro nelle diverse situazioni, quindi in primis i genitori dovranno aumentare le proprie consapevolezze sul proprio mondo emotivo imparando a riconoscere, accettare e governare quello che accade dentro di loro quando provano qualcosa.
Quali sono i passi da compiere per approcciarsi all’educazione emotiva?
Riconoscere l’emozioni
Impariamo a riconoscere le nostre emozioni dandogli un nome. Ricordiamoci che ignorare o negare ciò che proviamo può diventare causa di malessere. Nessuno può evitare le emozioni: riconoscere, descrivere e ricorrere a frasi come “mi sento arrabbiato” oppure “mi sento triste” può essere il primo passo.
Parlare delle emozioni
È importante parlare con i figli di quello che proviamo o che provano loro ponendogli domande come “come ti senti?” “cosa ti ha causato questa emozione?” oppure “prova a descrivere cosa senti”, “e se ti fosse accaduto questo come ti sentiresti?”, “che tipo di situazione ti fa sentire allegro, arrabbiato triste o impaurito?”
Imparare a compiere delle scelte in presenza di una particolare emozione
Noi non possiamo fare a meno di essere arrabbiati, preoccupati, impauriti o infastiditi ma si può sempre scegliere come reagire o come comportarsi di conseguenza. Aiutiamo i nostri figli a comprendere che quando ci si sente tristi, ci sono reazioni che non sono di aiuto: come isolarsi, lamentarsi o rattristare un’altra persona; ci sono reazioni che invece ci possono aiutare: come confidarsi con qualcuno, fare qualcosa che migliori la situazione o che lo faccia semplicemente sentire meglio.
Immaginiamo insieme quello che gli altri possono provare cioè sviluppiamo l’empatia
Un bambino che riesce a immaginare che cosa proverebbe se fosse nei panni di un’altra persona è capace di reagire in modo efficace a situazioni emotivamente difficili ma anche diventerà un adulto più capace di stringere amicizie e vivere positivamente le relazioni sociali. Per aiutare i nostri figli a immaginare quali possano essere le emozioni degli altri, possiamo utilizzare anche il supporto di racconti, albi illustrati, film o situazioni di vita reale.
Per concludere ricordiamoci che il principale punto di osservazione con i nostri bambini è sempre il loro comportamento, quando un bambino mette il broncio o grida oppure se ne va nella sua stanza ci sta comunicando qualcosa attraverso il suo comportamento, queste azioni possono essere per i genitori un’opportunità per avviare una conversazione sulle emozioni.
Vi voglio salutare con un quesito che spero possa rappresentare per voi uno spunto di riflessione interiore:
E voi che rapporto avete con il vostro mondo emotivo?
Riuscite a regolare le vostre emozioni e co-regolare quelle dei vostri bambini?
Ci rivediamo a settembre
Buone vacanze!