Sviluppo del tono posturale, della locomozione e condotta esploratrice del bambino
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa clinica, psicomotricista e terapista ABA
Ben ritrovati cari lettori,
proseguiamo il nostro viaggio conoscitivo esplorando lo sviluppo psicomotorio del bambino fino al terzo anno di vita, nello specifico, come anticipato nel precedente appuntamento, approfondiremo lo sviluppo del tono posturale, della locomozione e la condotta esploratrice del bambino.
SVILUPPO DEL TONO POSTURALE
- Nel corso del 3° mese, il tono dei muscoli della nuca e del collo si organizzerà in funzione di posizioni prese dall’asse corporeo. Quando il bimbo passa dalla posizione allungata alla posizione seduta con sostegno, la sua testa si tiene ben ferma, il collo serve da supporto solido affinché il bimbo possa orientare il suo sguardo sotto l’effetto di uno stimolo visivo e sonoro.
- Tra il 6° e l’8° mese il bimbo conquisterà la verticalità e si equilibrerà in posizione seduta. Questa acquisizione posturale permetterà al bambino di avere una visione più globale dell’ambiente grazie alle possibilità di affinamento dei movimenti associati degli occhi e della testa. In tale posizione, egli avrà più possibilità di proseguire le sue esperienze di manipolazione, perché le braccia sono libere e il tono della cintura scapolare si rafforzerà.
- Tra il 9° e il 12° mese, il bambino rinforzerà la sua cintura pelvica, prima aggrappandosi e strisciando, poi sollevandosi carponi, con l’impiego delle mani e dei piedi.
- Tra il 10° e il 12° mese si terrà in piedi in modo prolungato con appoggio ed arriverà così alla posizione bipede, inizialmente incerta, poi sempre più sicura.
SVILUPPO DELLA LOCOMOZIONE
L’avvio alla locomozione inizia verso i 9 mesi circa:
- A 9 mesi, il bimbo può strisciare, poi dallo strisciare può passare al camminare a carponi, portandolo alla coordinazione degli arti inferiori e superiori.
- Tra i 9 e i 10 mesi, il bimbo si può tenere in piedi a lungo; e subito dopo issarsi in piedi utilizzando braccia e gambe.
- Verso gli 11 o i 12 mesi il bambino può spostarsi lungo un appoggio, lasciare la presa di un oggetto per prenderne un altro.
- Da 12 a 14 mesi il bimbo entra nel periodo della locomozione. La realizzazione dei primi passi indipendenti esige una condizione indispensabile: l’equilibrio generale che si affermerà con l’esercizio stesso del cammino, che in questo periodo, diverrà l’esperienza dominante.
CONDOTTA ESPLORATRICE
All’origine del comportamento intenzionale vi è la scoperta da parte del bambino, che la soddisfazione dei suoi bisogni è legata all’appropriazione di un oggetto a lui esterno. Il senso di privazione che deriva dall’assenza dell’oggetto necessario provoca la ricerca di esso e stimola l’attività percettiva.
- Dai 15 mesi in poi potrà svilupparsi un nuovo modo di comportarsi, di condurre l’esplorazione mossa da un vero interesse per l’oggetto, soprattutto verso oggetti nuovi e insoliti, tutto ciò orienterà l’esplorazione del bimbo verso la scoperta e la padronanza del mondo esterno.
- A 18 mesi il bambino, dopo aver conquistato uno spazio costituito da oggetti, accederà ad uno spazio che comprenderà una realtà indipendente dagli oggetti che in esso si trovano. L’indipendenza dell’oggetto implica che esso rappresenta per il bambino una realtà al di fuori da ogni azione che possa interessarlo direttamente. La permanenza dell’oggetto si acquisisce quando il bambino ha coscienza della sua esistenza, anche quando esso si trova fuori dal suo campo percettivo.
La percezione dello spazio del bambino da 18 mesi a 3 anni, non ha le caratteristiche del nostro spazio. A questa età, lo spazio del bambino resta legato all’oggetto. La sua costruzione dello spazio può avvenire soltanto partendo dalle intuizioni più elementari come ad esempio la vicinanza degli elementi percepiti nello stesso campo visivo e il rapporto spaziale di separazione. Il rapporto d’ordine o di successione spaziale permette al bambino una certa stabilità nella disposizione relativa alle diverse parti di un oggetto disposto in modo costante. Questo rapporto è utile per valutare certi tipi di spostamento, come l’apertura e la chiusura di una porta. Il rapporto di interiorità/esteriorità permette al bambino di situare un elemento tra altri due. Quando un bambino gioca in uno spazio delimitato da una barriera, sa che deve abbattere quella barriera per uscirne. L’atteggiamento dell’ambiente familiare è fondamentale, perché il bambino possa svolgere la sua funzione di aggiustamento, che determina l’acquisizione delle prassie più comuni. Un ambiente troppo rigido, che moltiplica i divieti e si preoccupa del rispetto delle regole rigide, porta alla limitazione della funzione di aggiustamento e provoca nel bambino mancanza di naturalezza e di disinvoltura.
Alla fine del periodo chiamato “corpo vissuto” cioè intorno ai tre anni il bambino finalmente riconoscerà il suo corpo come oggetto.