La top 12 delle Soft Skills più importanti per chi vuol trovare lavoro o fare carriera
A cura del dottor Antonio Pio Longo
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Come anticipato nel precedente articolo che ho scritto per questa rubrica, oggi vi parlerò di quali sono le soft skill più ricercate nel mondo del lavoro. Lo faremo grazie ad uno studio di ricerca realizzato in Europa nell’ambito del programma europeo di sviluppo delle competenze trasversali tra i paesi dell’unione:“Cross-country Survey on Soft Skills mostly requested by companies. to medium/high skilled migrants. Methodological approach for a common framework of soft sills at work”. Vi parlo di questo studio (e tanti altri ce ne sono!) con l’intento di sensibilizzare e promuovere le Soft Skills o competenze trasversali che sono ritenute più importanti sul mercato del lavoro. Migliorare queste 12 competenze trasversali non solo significa aumentare la probabilità di essere assunti perché le aziende sono in cerca di nuove risorse dotate di soft skills specifiche, ma significa anche aumentare le probabilità di migliorare la propria posizione lavorativa e procedere con la carriera più velocemente ottenendo promozioni.
Lo studio è il risultato di un’indagine compiuta in sei paesi (Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Italia e Svezia) nel 2015, con l’obiettivo di individuare la lista delle soft skills più richieste e ricercate dalle aziende. Il campione era formato da 77 organizzazioni: il 58% del campione da aziende e il 42% da altri portatori di interesse, sia pubblici che privati. Ciascuna organizzazione è stata intervistata con il supporto di un questionario strutturato con domande chiuse, a risposta multipla e domande aperte. Il tempo era di sessanta minuti per intervista.
Le top 12 soft skills individuate dalle risposte che hanno fornito i manager delle aziende partecipanti sono state raggruppate in tre aree principali.
La prima area è stata definita come “Farsi strada nel mondo del lavoro” e comprende le soft skills: gestione del tempo, motivazione, adattabilità & flessibilità, gestione delle responsabilità.
La seconda area è più riferita al mondo delle relazioni, quindi definita come “Padroneggiare le competenze Sociali” e fanno parte di questa area le soft skills: lavorare in gruppo (teamworking), orientamento al servizio e ai bisogni altrui, gestione dei conflitti, abilità comunicative.
La terza area identificata dallo studio si riferisce alla capacità di “Raggiungere risultati” che comprende le soft skills: risolvere problemi (problem solving), creatività & innovazione, pensiero critico, prendere decisioni (decision making).
Queste 12 competenze, come tutte le altre soft skills, possono essere allenate ad ogni età perché dipendono dalla nostra esperienza e dalla nostra capacità di riflessione sui nostri comportamenti, pensieri e atteggiamenti. La formazione esperienziale è il miglior modo per allenare queste competenze, infatti in questo metodo di formazione dopo le attività esperienziali (spesso a sfondo ludico) viene realizzata la riflessione post-attività dove i partecipanti, sotto la conduzione dello specialista, si scambiano feedback reciproci e riflettono genuinamente sulle dinamiche avvenute durante l’attività svolta poco prima. Questi momenti di riflessione segnano spesso l’inizio di una nuova crescita personale perché hanno la caratteristica di essere direttamente collegati ad un apprendimento fortemente emotivo che nasce dall’interazione con gli altri durante l’attività.
Nel prossimo articolo vi parlerò della formazione esperienziale e dell’Outdoor Training Formativo, che è il massimo livello di formazione esperienziale in termini di impatto emozionale sui partecipanti e che sulla base della mia esperienza è l’unico metodo che sviluppa davvero le soft skills.