L’apprendimento per premi e punizioni
A cura del dottor Antonio Pio Longo
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Questo articolo prosegue il nostro viaggio nel tempo sulle teorie e gli esperimenti psicologici che hanno contribuito alla nostra comprensione dell’apprendimento umano, con un focus specifico sull’apprendimento tramite rinforzo chiamato condizionamento operante. Prima di iniziare andiamo a rivedere i concetti chiave trattati nei due precedenti articoli per contestualizzare l’evoluzione del pensiero psicologico nel corso del XX secolo.
Nei due articoli precedenti abbiamo esaminato due distinti approcci all’apprendimento. Nel primo articolo, ci siamo immersi negli anni ’70, focalizzandoci sul cognitivismo in Nord America, e in particolare sulle ricerche di Albert Bandura in Canada riguardanti l’apprendimento osservativo/emulativo, illustrato attraverso l’esperimento della “bambola Bobo”. Nel secondo articolo, abbiamo fatto un salto indietro agli anni ’30 in Germania, per esplorare l’apprendimento per insight nel contesto della teoria della Gestalt, attraverso gli studi di Wolfgang Köhler e l’iconico esperimento dello scimpanzé che utilizza bastoni per raggiungere una banana.
Ora, ci spostiamo di nuovo in Nord America per esaminare il comportamentismo, attraverso le lenti del lavoro di Burrhus Frederic Skinner (1904-1990). Il comportamentismo si distingue per la sua enfasi sull’analisi del comportamento osservabile e misurabile, escludendo dalla considerazione i processi mentali interni quali pensieri ed emozioni. Questa corrente, nata agli inizi del XX secolo, promuove l’idea che il comportamento sia essenzialmente una reazione agli stimoli ambientali e che l’apprendimento avvenga attraverso l’interazione con l’ambiente.
Skinner, una figura chiave del comportamentismo, ha introdotto il concetto di condizionamento operante, secondo il quale i comportamenti possono essere modificati mediante l’uso di rinforzi positivi e negativi. I suoi esperimenti, specialmente quelli condotti con la “Skinner Box” negli anni ’30 e ’40 (che vedremo come funzionava alla fine di questo articolo) hanno evidenziato in che modo i rinforzi influenzino il comportamento. Pioniere nel suo campo, Skinner ha rivoluzionato la comprensione del comportamento umano e animale, dimostrando che gli esseri umani e gli animali sono in grado di apprendere comportamenti complessi quando tali comportamenti sono seguiti da conseguenze desiderabili (sistema premi/punizioni).
Questo principio non si limita alla ricerca di laboratorio ma ha applicazioni pratiche in tantissimi ambiti soprattutto in ambito educativo. Skinner, infatti, ha introdotto concetti come l’apprendimento programmato, che prevede la suddivisione del materiale didattico in piccole unità seguite da rinforzi immediati per le risposte corrette. Questo approccio mira a un apprendimento graduale e costante, minimizzando gli errori e rafforzando la conoscenza acquisita. Inoltre, i principi comportamentisti hanno ispirato l’adozione di metodi di istruzione individualizzata, adattando il percorso educativo alle esigenze e al ritmo di apprendimento di ogni studente.
Un altro aspetto fondamentale dell’educazione influenzata dal comportamentismo è l’uso del rinforzo positivo per promuovere comportamenti e risultati di apprendimento desiderabili. Questo può includere lodi, ricompense e altri incentivi che motivano gli studenti a impegnarsi e raggiungere gli obiettivi didattici. Tale approccio si estende anche alla gestione della classe, dove gli insegnanti stabiliscono regole chiare e conseguenze per favorire comportamenti positivi e scoraggiare quelli negativi, impiegando rinforzi e, occasionalmente, punizioni per mantenere un ambiente di apprendimento ordinato e produttivo.
In conclusione vediamo il funzionamento della Skinner Box: l’esperimento più famoso di Skinner.
La Skinner Box è un dispositivo sperimentale in cui un animale, come un piccione o un ratto, era posto in una gabbia equipaggiata con una leva o un disco. L’animale, premendo la leva o picchettando il disco, riceveva del cibo come rinforzo, dimostrando come i rinforzi positivi potessero modellare il comportamento. L’aspetto innovativo di questi esperimenti risiedeva nel modo in cui Skinner poteva controllare e manipolare l’ambiente per studiare come il comportamento veniva influenzato dai rinforzi. Ha osservato che il comportamento che portava a un risultato desiderabile (ad esempio, il cibo) aveva maggiori probabilità di essere ripetuto, un concetto noto come “rinforzo positivo”.
Come riflessione finale possiamo dire che dal confronto tra il condizionamento operante di Skinner e le teorie della Gestalt e del cognitivismo di Bandura si evidenziano differenze significative nel trattare il comportamento e l’apprendimento umano. Mentre Skinner attribuiva un ruolo predominante agli stimoli esterni, la Gestalt e Bandura riconoscevano l’importanza dei processi mentali interni e dell’influenza sociale. Queste divergenze metodologiche e concettuali sottolineano la complessità dell’agire e pensare umano ricordandoci che l’analisi del comportamento umano richiede una considerazione tanto dei processi interni quanto dell’influenza ambientale e sociale.