Che cos’è il metodo ABA
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa e tecnico ABA
Oggi, nel nostro appuntamento settimanale conosciamo insieme la terapia basata sull’ ABA, acronimo inglese che sta per Applied Behavior Analysis, in italiano Analisi del Comportamento Applicata.
L’ABA è una scienza nata negli Stati Uniti intorno al 1960, oggi conosciuta in tutto il mondo, che si basa su un processo molto semplice di osservazione del comportamento. Il punto di partenza è che ogni comportamento è scomponibile ed è caratterizzato da una causa antecedente ed una conseguenza, entrambi controllabili attraverso un’attenta analisi.
Il metodo ABA ha lo scopo di ridurre comportamenti disfunzionali e migliorare ed aumentare la comunicazione, l’apprendimento e i comportamenti socialmente appropriati.
Permette la progettazione ed attuazione di interventi per il cambiamento dei comportamenti inadeguati e l’apprendimento di nuove abilità.
I campi di applicazione dell’Analisi del Comportamento sono diversi:
Principi e strategie vengono utilizzati in medicina, ad esempio nella gestione della dieta alimentare o nella terapia del dolore e nelle tossicodipendenze.
L’approccio ABA è stato impiegato con grande successo per migliorare la sicurezza nei posti di lavoro, per incrementare la motivazione del personale, l’organizzazione aziendale, la gestione delle emergenze psicologiche in zone di guerra.
Nel campo educativo, questa metodologia è stata applicata anche all’interno di scuole per favorire un apprendimento sereno e un insegnamento più efficace, sia nell’educazione e gestione di bambini con sviluppo tipico, sia per l’intervento con bambini e ragazzi con gravi difficoltà comportamentali.
Il campo di applicazione di questi principi e strategie in cui si è verificata una più significativa crescita e applicazione è quello riguardante i bambini con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, nello specifico il Disturbo Autistico. L’obiettivo del trattamento di un bambino autistico con il metodo ABA è quello di migliorare la sua qualità di vita e le relazioni con gli altri. Le strategie comportamentali possono essere utilizzate con persone di ogni età.
Se osserviamo i bambini in cui lo sviluppo proceda in modo armonico, ci rendiamo conto che non c’è necessità di insegnare loro a giocare, a guardarvi negli occhi, ad usare il gesto indicativo o a parlare o a fare la richiesta per esprimere un proprio bisogno. Sono tutti apprendimenti che avvengono naturalmente nello sviluppo del bambino e che non hanno bisogno di essere insegnati poiché si apprendono dall’ambiente per imitazione. I bambini con disturbo dello spettro autistico non hanno nessuna di queste competenze, ogni specifica abilità va insegnata in modo estremamente strutturato e direzionato dall’adulto, perché non c’è apprendimento spontaneo. L’ABA non è solo lavoro strutturato, ma comprende il gioco, la letto scrittura, la comunicazione e tanto altro. C’è tutta una parte di lavoro che si svolge e si focalizza su quella che è la motivazione del bambino nello svolgere determinati compiti e nell’incrementare la capacità di comunicare, il tutto svolto in un ambiente naturale, di gioco. Se voglio insegnare delle abilità è necessario avere ben chiari quali sono gli obiettivi, tutto deve essere ben preparato, all’interno di una attività dove è la motivazione del bambino a guidarci. Parliamo di un intervento che va a 360 gradi nella vita delle persone, dei bambini e delle famiglie, della scuola, degli insegnanti, degli educatori.
Peculiarità importante del metodo ABA è che risulta particolarmente utile per poter lavorare su una serie di comportamenti problema, cioè comportamenti ripetitivi e stereotipati, autolesionismo, aggressività, comportamenti distruttivi e capricci. La maggior parte di questi comportamenti, spesso, sono la causa di ritardi o incapacità di comunicazione, ostacolano l’apprendimento e il normale funzionamento nella vita di tutti i giorni; per questo che è necessario trattarli in maniera efficace attraverso questo tipo di programma.
Per concludere, ricordiamo che l’ABA è sicuramente un intervento efficace, ma non l’unico, e non deve essere considerato come una bacchetta magica: i risultati possono variare da bambino a bambino e non esiste la certezza di un risultato sempre positivo. È importante che la terapia sia fornita il più precocemente possibile, a volte anche prima della diagnosi e sia supervisionata costantemente da uno specialista che coordini e dia indicazioni sul lavoro e correzioni rispetto alle procedure più efficaci.