Essere genitori: quando il viaggio diventa inaspettato
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa e tecnico ABA
L’arrivo di un bambino rappresenta per i propri genitori una responsabilità enorme ed impegnativa, è un momento in cui si sperimenta un grande amore e una condivisione di vita, ma allo stesso tempo è un evento “critico” perché porta la coppia ad affrontare una serie di situazioni nuove che richiedono una ristrutturazione delle proprie routine familiari.
Ma cosa succede quando alla straordinarietà della nascita di un figlio si aggiungono elementi critici come una disabilità?
Tutti i genitori durante il periodo della gravidanza sperano e si aspettano che il loro bambino sia sano, bello e pieno di vita, e nel momento in cui si arriva a conoscenza della disabilità del proprio figlio queste aspettative vengono messe in crisi e la complessità delle reazioni emotive all’evento può sopraffare i genitori. Innumerevoli sono i dubbi che affollano le menti dei genitori riguardo il loro futuro e soprattutto il futuro del proprio bambino. Si susseguono forti emozioni: tristezza, dolore, senso di colpa, paura, rabbia e viene richiesta un’enorme quantità di risorse per fronteggiare la situazione. Il momento più critico sembrerebbe corrispondere al momento della diagnosi, che può essere prima o dopo la nascita, e che viene percepito da ogni famiglia in maniera diversa poiché tanti sono i fattori che influenzano le esperienze personali di ognuno. I genitori possono venire a conoscenza delle difficoltà del proprio figlio in circostanze diverse e in diverse tappe dello sviluppo e ciò influisce sulla loro reazione e sul modo in cui essi si prenderanno cura del proprio figlio.
Il processo di accettazione del nuovo bambino, diverso dalle proprie aspettative, necessita del superamento di una condizione di vuoto e della sensazione di sconfitta personale e sociale propria del genitore, una sensazione che riemerge fortemente tutte le volte in cui lo sviluppo del proprio bambino si differenzia da quello degli altri bambini.
È importantissimo, a tal proposito, soffermarsi sull’accettazione poiché accettare è la strada maestra per affrontare con serenità tutte le sfide quotidiane che si presenteranno lungo il cammino.
I bisogni fondamentali dell’essere umano sono uguali per tutti: il bisogno di calore, di nutrimento, di contatto, di movimento, di sessualità ecc. ciò che cambia da persona a persona è la modalità di attraversarli e di soddisfarli. Ruolo primario dei genitori e quello di guidare i propri figli a soddisfare i propri bisogni, ascoltandoli, valorizzandoli, aiutandoli con amore ma anche con determinazione. Il genitore, soprattutto nelle fasi iniziali della diagnosi, necessita di essere accompagnato in questo lungo processo di accettazione della disabilità del figlio mediante diversi strumenti quali sostegno psicologico, psicoeducazione sulle modalità di accudimento del proprio bambino, psicoterapia familiare e confronto con altre famiglie per ricevere un supporto di rete. È importante prendere consapevolezza insieme al bambino circa la natura della sua disabilità e delle sue limitazioni ma è anche importantissimo concentrarsi sulle opportunità disponibili per lui e sulle cose che può fare.
Per concludere ricordiamo che i genitori di figli con disabilità prima ancora di percepirsi genitori di un bambino disabile sono in primis GENITORI di un bambino in quanto persona, questo implica un riconoscimento di sé come genitore e del proprio figlio come persona e di conseguenza un riconoscimento dei bisogni di una persona in quanto persona.