L’influenza delle minoranze attive
A cura del dottor Antonio Pio Longo
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Nell’articolo precedente abbiamo visto come una maggioranza produce influenza nella società a livello culturale e socio-economico attraverso 3 componenti principali: l’uniformità, la conformità e l’obbedienza. Abbiamo visto come l’influenza maggioritaria produce un tipo di ragionamento convergente in cui i componenti della maggioranza si allineano alle posizioni espresse, che siano idee, opinioni o comportamenti.
Alcuni studiosi hanno condotto ricerche che si muovono in direzione opposta.
Serge Moscovici nel 1976 osservando gli avvenimenti sociali più recenti (femminismo, rivoluzione universitaria del ’68, movimento Black Panters per le etnie di colore) ha avanzato l’ipotesi che il nesso tra potere e influenza non fosse ineluttabile, che il processo di influenza potesse essere utilizzato al cambiamento invece che al controllo e che chiunque fosse potenzialmente in grado di essere protagonista di influenza anche non essendo parte di una maggioranza.
Infatti, l’influenza sociale non deve essere necessariamente essere esercitata da una maggioranza ma può partire anche da un gruppo minoritario, definito minoranza attiva, che può portare ad importanti cambiamenti nella società.
Esempi di influenza sociale che parte da gruppi di minoranza sono numerosi nel mondo dell’arte, in quello delle idee e in quello della politica. Movimenti innovatori nati dall’iniziativa di uno solo o pochi individui all’inizio rifiutati o derisi, hanno assunto col tempo un ruolo rilevante e hanno finito per influenzare in modo decisivo movimenti culturali e storici rivoluzionari.
Infatti se una maggioranza è orientata a mantenere lo stato attuale delle cose, una minoranza è orientata a cambiarle perché sofferente e quindi cerca in tutti i modi di procedere al miglioramento delle proprie condizioni.
Pensiamo ad esempio alle minoranze etniche o di genere che sono in continua lotta per ottenere diritti che da sempre non sono stati concessi per via di una maggioranza che tradizionalmente e in modo conservativo continua a mantenere posizioni che contrastano l’acquisizione dei diritti che vengono avanzati dalle minoranze.
Moscovici ha sostenuto che una minoranza di persone sarebbe in grado di influenzare una maggioranza quando agisce secondo uno “stile comportamentale” ben definito, uno stile fermo e tenace.
Infatti, con uno stile comportamentale appropriato, una minoranza può farsi notare dalla maggioranza e rompere il muro di silenzio facendo rumore.
Oltre allo stile comportamentale fermo e tenace, il contenuto del messaggio portato avanti dalle minoranze deve essere in linea con lo “spirito del tempo”, cioè in linea con il momento storico-culturale circostante.
Quindi lo stile comportamentale e lo spirito del tempo sono le componenti principali per far sì che venga esercitata un’influenza sociale da parte di gruppi minoritari al fine di ottenere diritti e quindi cambiamenti che sono trascurati spesso volontariamente e ideologicamente dalla maggioranza.
Queste due componenti portano ad un ragionamento divergente e quindi originale e critico rispetto a quello convergente caratteristico delle maggioranze. L’importanza dello stile comportamentale (fermo e tenace) permette alle minoranze di trasmettere un’ immagine di sé verso l’esterno, cioè verso il sistema che si vuole cambiare o innovare. Questo rende le minoranze più credibili agli occhi della maggioranza aumentando la loro visibilità. La maggioranza di fronte ad una minoranza ben organizzata e compatta non può che prendere atto che ci sono posizioni differenti, che ci sono gruppi di persone che credono nel cambiamento con tutte le loro forze.
Nemeth (1991) ha sottolineato come l’influenza minoritaria darebbe più spazio alle posizioni dissidenti stimolando gli individui ad un ragionamento personale, liberandoli dalla preoccupazione di apparire “devianti” perché in disaccordo con la maggioranza che sostiene posizioni conservatrici bloccando di fatto i processi di innovazione e cambiamento sociale.
L’influenza minoritaria si manifesta attraverso il cosiddetto “Sleeper Effect” cioè attraverso un processo silenzioso che avanza nelle idee, opinioni e comportamenti delle persone che pian piano iniziano a condividere i contenuti espressi dalle minoranze.
Il mio invito ai lettori di questo articolo è quello di riflettere sulla nuova proposta di legge dedicata proprio alle minoranze e alle discriminazioni di cui sono oggetto sempre più frequentemente. Mi riferisco al disegno di legge Zan contro le discriminazioni e gli atti di violenza verso omosessuali, trans, disabili e donne. Infatti questi gruppi possono essere considerati minoranze in lotta per l’ottenimento di diritti e attenzioni finora troppo trascurati dalla maggioranza delle persone che compongono la nostra società. Il mio invito quindi è quello di riflettere sulle nostre idee, opinioni e comportamenti personali verso queste minoranze:
adoperiamo un ragionamento convergente, proprio delle maggioranze, che mira a lasciare le cose come sono?
oppure
adoperiamo un ragionamento divergente, proprio delle minoranze, che contribuisce ad un cambiamento rispetto allo spirito del tempo che stiamo vivendo?