Il risveglio interiore dell’autunno
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa clinica e tecnico ABA
Siamo in autunno: l’aria si fa un po’ più fredda, le foglie cambiano colore e spinte dal vento, cadono dagli alberi, l’accorciarsi delle giornate dà risalto alla dimensione della notte e del buio.
Il termine autunno deriva dal latino “autumnus” ovvero “aumentare, arricchire”. Questa è la stagione in cui si raccolgono i frutti dell’estate, è il periodo in cui abbondano i semi per dar vita alla futura vegetazione. Con l’arrivo di questa stagione spesso viviamo una dimensione interiore vicina alla nostalgia e alla malinconia, e sperimentiamo stati d’animo di solitudine e maggior introspezione. Rispetto all’atmosfera cromatica estiva, le tinte autunnali dalle tonalità rosse tendenti al marrone e all’arancio sono percepite dal nostro cervello come meno attivanti, invitando così la nostra mente alla riflessione, alla solitudine, all’osservazione e alla calma.
È ben noto che il cambio di stagione in autunno può influenzare le emozioni e il tono dell’umore, ciò è dovuto a una diversa serie di fattori metereologici quali la variazione temporale della luce diurna, che a sua volta, ha effetti a livello neurotrasmettitorile e ormonale su tutto il nostro organismo. Esistono anche diversi disturbi dell’umore legati al cambio delle stagioni come la depressione.
Tuttavia, osservando la natura in questo magico periodo, con gli alberi che lasciano cadere le foglie, trasformando il terreno in un tappeto multivariegato di colori, mi viene in mente, metaforicamente parlando, un grande ed importante messaggio: “lasciare andare”. L’autunno, così come la primavera, è una stagione di mezzo, è un periodo che ci invita alla trasformazione e al riequilibrio delle nostre energie. Lasciar andare i pesi del passato e tutto ciò che ormai è finito, utilizzare le proprie esperienze come arricchimento per il proprio futuro, tutto questo come segreto di un maggiore benessere psicofisico.
L’autunno è la rappresentazione della trasformazione, l’invito del paesaggio che cambia.
Ed ecco che l’autunno interiore, per ciascuno di noi, rappresenta una trasformazione silenziosa orientata all’introspezione, in cui si pone l’accento sulla lentezza del tempo, sull’essenzialità delle cose e sull’importanza di chiudere i cicli del passato per poterci rinnovare.
Ognuno di noi deve vivere il proprio autunno interiore, seppure gli sembrerà “freddo”, poiché soltanto così potrà godere successivamente dei frutti della primavera, assaporando anche una profonda rinascita interiore.