Psicoterapeuti e Psicoterapia
A cura della dottoressa Pamela Longo
Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista
Diventare psicoterapeuti è un percorso lungo ed articolato, che prevede numerosi passaggi e anni di studio e formazione personale. Aleggia sempre tanto mistero intorno a questa professione e molto spesso, a causa della scarsità di informazioni, vi è un po’ di confusione circa chi sia uno psicoterapeuta.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo o medico che dopo aver sostenuto un esame di stato, si è iscritto al relativo ordine professionale di appartenenza, Ordine degli Psicologi o Ordine dei Medici, e successivamente ha conseguito una specializzazione post-universitaria, presso una Scuola di Specializzazione quadriennale o quinquennale riconosciuta dal MIUR. Si definisce scuola di specializzazione in psicoterapia, poiché il titolo si può conseguire soltanto possedendo già una laurea in psicologia e/o in medicina. Tuttavia, per ciò che concerne le competenze acquisite non si possono considerare delle iper specializzazioni di ordine prettamente psicologico o medico, ma lo psicoterapeuta è l’unica figura che può fornire come servizio la psicoterapia, che non è da confondere con la terapia psicologica. L’attività psicoterapica, in Italia, è regolamentata dalla legge 56 del 18 febbraio 1989.
Spesso, si pensa che in psicoterapia si lavori esclusivamente sulle difficoltà e sul disagio psichico, e probabilmente proprio per questo l’idea di poter chiedere aiuto ad un professionista della salute psichica spaventa.
Tuttavia, la psicoterapia è un percorso introspettivo in cui la persona, sottoforma di singolo, coppia o gruppo, lavora su quello che sente essere il proprio malessere impedendo di vivere la propria vita in maniera appagante.
Tale malessere può manifestarsi in numerosi ambiti di vita, da quello sentimentale a quello professionale, nelle relazioni amicali, piuttosto che in quelle lavorative, in ambito scolastico o anche attraverso sintomi somatici che non riescono a trovare una completa spiegazione dal punto di vista medico-organico. La possibilità di guardare dentro quella sofferenza, permette alla persona di prendere maggiore consapevolezza di sé e dunque riprendere contatto con le proprie risorse e potenzialità al fine di soddisfare i propri bisogni.
Dunque, la psicoterapia rappresenta una grande opportunità di crescita che attraverso, la cura di sé, permette una maggiore comprensione di sé stessi, dei significati che permeano la realtà di ognuno e permette di acquisire una maggiore consapevolezza della propria persona e delle proprie dinamiche.
All’interno delle psicoterapie vi sono numerosi approcci ed orientamenti che possono affrontare la medesima situazione in maniera molta diversa, seguendo ognuno il proprio orientamento teorico, sebbene il fine ultimo di ogni intervento psicoterapico sia quello di favorire il benessere psico- fisico della persona.
Quello che succede in una relazione terapeutica è difficile da trascrivere teoricamente, motivo per il quale vorrei riportare qui alcune frasi, anonime ed autorizzate, di persone che hanno definito il loro percorso:
“Per me è stata una liberazione ed una rinascita. Liberazione intesa come acquisire la libertà di poter essere quello che sono e dire ciò sento e penso senza aver paura, sì perché pian piano mi sto sbrigliando dalle mie paure, c’erano delle cose di me di cui non avevo coscienza e poterle vedere, mi ha permesso di poterle affrontare. E poi rinascita, perché mi sento molto diversa, proprio a partire dalle piccole cose…”
“Certo, ho iniziato perché sentivo che mi stavo affossando, ho sentito il bisogno di capire cosa mi stesse succedendo, ma poi ho scoperto che forse solo in questa occasione e in questo spazio io mi prendo cura di me realmente…”
“Per la prima volta, ho sentito che qualcuno ha creduto in me ed io penso di potercela fare e ce la sto facendo…”
Aldilà di quella che potrebbe essere una spiegazione teorica o una mia riflessione personale del perché le persone che decidono di intraprendere un percorso terapeutico si sentono così, mi piacerebbe sapere da voi lettori quelle che possono essere le vostre sensazioni.
Cosa pensate che spinga una persona a chiedere aiuto? Come pensate ci si possa sentire in una relazione terapeutica? Cosa pensate abbiano provato e perché le abbiano provate, le persone che hanno riferito il loro sentire?
Vi lascio con queste riflessioni e nella speranza che queste parole possano stimolare l’interazione, ci rileggiamo presto con ulteriori approfondimenti.