Tu chiamale se vuoi… emozioni
A cura della dottoressa Adelaide Clara Capuano
Psicologa clinica e della salute
Piango perché sono triste o sono triste perché piango?
Nonostante questa possa sembrare una domanda “alla Marzullo” è una delle domande sulle quali molti studiosi si sono interrogati per anni, giungendo a dare delle risposte secondo il proprio modello teorico di riferimento e sulla quale si stanno tutt’oggi interrogando.
In effetti, tutti noi proviamo emozioni…
Ma cosa sono le emozioni?
Da dove nascono?…
Molte sono le domande che potremmo farci su di esse arrivando a scrivere libri interi di risposte.
Ma andiamo per gradi…
Le emozioni, in psicologia, sono spesso definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento, associate ad una serie di fenomeni psicologici tra cui il temperamento, la personalità, l’umore e la motivazione.
Le prime teorie sulle emozioni sono state di stampo evoluzionistico. Secondo la Teoria evolutiva di Darwin, infatti, le emozioni giocherebbero un ruolo importante per la sopravvivenza umana. Ma le emozioni rivestono un ruolo fondamentale anche nelle relazioni sociali e hanno una funzione autoregolativa.
Quindi varie sono state le teorie sulle emozioni che possono essere però raggruppate in tre categorie. Le Teorie fisiologiche suggeriscono che le risposte all’interno del nostro corpo sono responsabili dei sentimenti; le Teorie neurologiche propongono che l’attività all’interno del cervello conduce a risposte emotive; le teorie cognitive sostengono che i pensieri e le altre attività mentali hanno un ruolo essenziale nella formazione di degli stati emozionali.
Tornando alla domanda iniziale, dunque, secondo alcuni piangiamo e la manifestazione esterna del pianto ci farebbe essere tristi. Quindi l’emozione nascerebbe come manifestazione esterna per poi essere “trasferita” internamente, alla cognizione, al pensiero. Per altri invece avverrebbe il processo inverso quindi sarebbe il pianto una manifestazione emotiva che però nascerebbe dall’interno (la tristezza) e dunque piangiamo.
Negli ultimi anni sembra avere invece preso molto campo la Teoria della valutazione cognitiva secondo cui la sequenza degli eventi coinvolge prima uno stimolo, poi un pensiero, per portare all’esperienza simultanea di una risposta fisiologica e dell’emozione. Ad esempio, se incontriamo un orso, realizziamo subito che potremmo essere in pericolo e quindi sopraggiunge l’esperienza emotiva, cioè la paura e le reazioni fisiche associate alla reazione di combattimento o fuga.
Questi sono soltanto alcuni cenni sulle emozioni e sul loro studio. Emozioni che approfondiremo nel corso dei prossimi appuntamenti virtuali.