Simpatica “parentesi” di un giorno qualunque
Cielo azzurro con qualche rara nuvola, piazza Europa come al solito sempre viva, un vecchietto seduto, pare, su una impegnativa e vecchia seggiola.
Potrebbe essere “l’istantanea”, in un tiepido sabato mattina, virtualmente scattata dalla sede della nostra Redazione.
Quella vecchia seggiola che ospita il nonnino desta una tale curiosità che in pochi secondi sono già in strada per capire: una “ammaccata” e vissuta carriola offre la seduta al venditore di “perun”. Eh si, il nonnino ha davanti a sé due cassette, una piena di prugne e l’altra con una bilancia.
“Vu’ pruva’ li perun?” – La sua domanda immediata!
“ Vulev sul veda’ la seggia dova stiv assettat” – La mia risposta.
“Te piace la carriola mia?” – ha continuato, e al mio “Te pozz fà ‘na fotografia?” – con un cenno di testa ed un gran sorriso dà la sua approvazione.
Quasi timidamente, Pietro (questo il suo nome) si gira un attimo prima dello scatto e guarda dal lato opposto.
Ne scatto un’altra e la posa, stavolta, la tiene.
“Teng nuvant’ann! Dova mo’ ji venn li perun, prima nn ce stava nent. Sul pret! Qua ce faceven li fest, ce mettevan li giostr; jeva festa p li uagliul e p li gross. Manc la Chiesa ce stava”.
Ho ascoltato in silenzio per qualche minuto i ricordi di Pietro prima di andar via soddisfatto di tutto quanto accaduto.
Passano un paio di ore e lo rincontro: spinge a fatica la carriola su per Corso Matteotti.
“Ha’ vennut tutt li perun?” – gli chiedo.
“Na… So rumast sul li modd! Quidd li femmen nn li vonn!” – mi spiega con un sorriso mentre mostra una prugna ormai ‘andata’.
E’ stato un bell’incontro, semplice, genuino, che ha fatto bene a me e credo anche a Pietro.
gp