“Se aveste fede!”
– Commento a cura di don Andrea Lauriola –
PRIMA LETTURA (Ab 1,2-3;2,2-4)
Il giusto vivrà per la sua fede
Dal libro del profeta Abacuc
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA (2Tm 1,6-8.13-14)
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.
Canto al Vangelo (1Pt 1,25)
Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.
VANGELO (Lc 17,5-10)
Se aveste fede!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Commento
Ah, che bello! Come un papà che prende il suo bambino per portarlo sulle sue spalle e fargli osservare il mondo dall’alto così oggi la Parola di Dio raccoglie le nostre domande più umane per portarle alle altezze dello Spirito! Somiglia il testo di Abacuc alle nostre invocazioni, vero? Sembrano le nostre frasi: Quanto ancora dovrò invocarti prima che tu mi esaudisca? Perchè continuano le ingiustizie? Perchè non ti muovi a punire gli ingiusti?
Attenti, perchè il Signore vuole scrivere la sua Parola sulla roccia, inciderla per farcela comprendere al volo. Ci invita ad un’attesa operosa. Una scadenza incombe, ma più viviamo la giustizia, la carità, senza scendere a compromessi, più il cuore nostro sarà abilitato ad intravedere il giorno della salvezza.
Quella scadenza fa riferimento alla venuta del Cristo (infatti una parte del brano fa parte delle “profezie” che risuonano in vista del Natale). Dunque se permettiamo a Gesù di “esserci” nelle nostre vite e nelle nostre scelte, se il nostro essere cristiani passa dal sentirci “servi inutili”, cioè sempre bisognosi di Lui che accresca la nostra fede, allora impareremo ad attendere senza pretendere che il mondo cambi solo per il fatto che abbiamo capito che qualcosa deve cambiare, allora avremo imparato la pazienza di Dio, una pazienza non rassegnata, ma piena di azione e di speranza. Buona domenica