“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”
– Commento a cura di don Andrea Lauriola –
PRIMA LETTURA (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia
Dal libro del profeta Malachìa
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
SECONDA LETTURA (2Ts 3,7-12)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
VANGELO (Lc 21,5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Commento
Con l’avvicinarsi del “capodanno liturgico”, cioè la domenica d’apertura del tempo d’Avvento (che cade sempre nella domenica più vicina al 30 novembre), il termine dell’anno liturgico richiama il tema di “ciò che deve venire”. Nel Vangelo di oggi il discorso di Gesù non fa esplicito riferimento alla sua venuta nell’ultimo giorno. Anzi, sembra che la base del discorso parta dalla profezia della distruzione di Gerusalemme, avvenuta da lì a pochi decenni. Quindi il brano può sembrare poco interessante per uno spunto di riflessione personale o comunitario. Eppure ci aiuta ad “equalizzare” i segnali interiori per poter andare avanti nella nostra vita quotidiana, una vita che deve sempre avere una meta, un traguardo verso cui tracciare il proprio percorso. Siamo dunque chiamati a potenziare: la perseveranza, per fronteggiare le difficoltà da affrontare; l’operosità, perchè più si “lavora” per il Regno, più si ridimensionano pretese e quell’inutile chiasso che porta a parlar male gli uni degli altri; l’umiltà e l’ascolto, per poter ridimensionare la presunzione di sapere e capire già tutto!